Per punire Autostrade la si è agevolata

Categoria: Italia

riveste non si possono sottacere le perplessità sui tempi persi per individuare il commissario, per trovare un accordo istituzionale tra il governo, la Regione e il Comune, per fare arrivare in parlamento il decreto

di Carlo Valentini 30.10.2018 www.italiaoggi.it

Oltre all'indignazione per una tragedia del Ponte Morandi a Genova in cui l'incuria ha avuto il sopravvento sulla fatalità vi è l'assoluto dovere di immediati interventi riparatori, anche se dolori e danni affettivi non possono essere contabilizzati. La città (è stata calcolata una perdita di un milione di euro al giorno) si trova di fronte all'esigenza vitale della ricostruzione del ponte. Proprio per l'importanza che esso riveste non si possono sottacere le perplessità sui tempi persi per individuare il commissario, per trovare un accordo istituzionale tra il governo, la Regione e il Comune, per fare arrivare in parlamento il decreto, che dovrebbe essere votato domani dalla Camera per poi passare al Senato. Intanto sono trascorsi oltre due mesi dal drammatico evento.

Altre perplessità riguardano le promesse che non potranno essere mantenute. Per ricevere applausi si sostiene che tra un anno il nuovo ponte sarà inaugurato ma il meccanismo individuato andrà inevitabilmente incontro ad intoppi che ne rallenteranno l'iter. Per esempio l'esclusione «di operatori economici che abbiano partecipazione, diretta o indiretta, in società concessionarie di strade a pedaggio» è chiaramente in contrasto con la Costituzione (art. 41 sulla libertà d'iniziativa economica e art. 97 sul dovere d'imparzialità della pubblica amministrazione) e con le direttive europee (per esempio quella numero 24 del 2014 vieta di «limitare artificialmente la concorrenza» e prescrive un «piano di parità» per tutti gli operatori economici). Inoltre viene infranto anche il codice degli appalti.

Non a caso Enrico Musso, docente a Genova di Economia dei Trasporti e membro della commissione universitaria che supporta il sindaco Marco Bucci sostiene che « ad Autostrade, in quanto concessionario, doveva essere imposto di ripristinare e risarcire il danno. Così si tagliavano i tempi e veniva data efficacia al risultato: intanto veniva messo a posto il ponte e c'era chi lo pagava, se poi la magistratura individuerà dei colpevoli, essi dovranno andare in galera. Invece si scarica sui genovesi il costo del ponte che doveva pagare Autostrade».

In realtà il costo non ricadrà solo sui genovesi ma su tutti noi. Infatti Autostrade, esclusa, si rifiuterà di pagare e quindi sarà lo Stato a doversi accollare l'onere, salvo una rivalsa che chissà se e quando arriverà. Insomma è come il marito che si evira per fare dispetto alla moglie. È grave dovere registrare tanto pressapochismo di fronte a una così grande tragedia.