Dove sono gli inceneritori in Italia

Secondo il rapporto Ispra 2017, nel nostro Paese ci sono 41 impianti attivi, il 63% al Nord, 13 solo in Lombardia, che è la regione che smaltisce il maggior numero di rifiuti. La mappa.

ALBERTO BELLOTTO16.11.2018 www.lettera43

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Il governo M5s-Lega va in fumo sugli inceneritori. Dopo lo scontro a distanza tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio sulla situazione rifiuti in Campania, la querelle si è allergata. Il presidente della Camera pentastellato Roberto Fico venerdì 16 novembre ha ribadito lo «stop agli inceneritori», mentre il vicepremier leghista ha ribadito stizzito che «chi dice sempre no provoca i roghi». Ma, al di là della Campania, quanti e dove sono gli impianti per l'incenerimento in Italia?

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Secondo il Rapporto rifiuti urbani 2017 dell'Ispra nel 2016, ultimi dati disponibili, nel nostro Paese erano attivi 41 impianti per l'incenerimento dei rifiuti urbani, inclusa la frazione secca (Fs), il combustibile solido secondario (Css) e il bioessiccato derivante dal trattamento meccanico biologico dei rifiuti urbani stessi. Il documento mette nero su bianco che il parco impiantistico è fortemente sbilanciato verso il Nord Italia.

IL 63% CONCENTRATI AL NORD

L'Italia settentrionale ospita infatti il 63% degli inceneritori, concentrati però in poche regioni. Solo la Lombardia ne conta 13, seguita dall'Emilia-Romagna che ne ospita otto. Meno impianti nelle regioni vicine. Due in Veneto e uno solo in Piemonte, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia-Giulia. Il resto degli inceneritori sono divisi tra Centro e Sud: otto tra Toscana, Umbria, Marche e Lazio. Sette nel Mezzogiorno, con uno per regione a eccezione della Sardegna che ne ha due, e di Sicilia e Abruzzo che non ne hanno nemmeno uno.

IN UN ANNO INCENERITE 5,4 MILIONI DI TONNELLATE

Nel 2016 in Italia sono stati incenerite 5,4 milioni di tonnellate di rifiuti (il 3,2% in meno dell'anno precedente). Di questi il 69% è stato trattato a Nord, il 12% al Centro e il 19% al Sud. Se analizziamo i dati a livello regionale la Lombardia ha incenerito ben il 34% dell'intera produzione nazionale, seguita da Emilia-Romagna (18%), Campania (13%) e Piemonte (8%). Considerando il rapporto tra rifiuti prodotti e inceneriti si nota uno sbilanciamento a favore di questi ultimi molto marcato in alcune regioni. L'incidenza più elevata è quella del Molise (72%), seguito da Lombardia (39%) ed Emilia-Romagna (33%). Il problema, ha scritto l'Ispra nel suo rapporto, è che molti rifiuti inceneriti nelle regioni settentrionali provengono da altre regioni. Solo la Lombardia ha ricevuto quasi 190 mila tonnellate da Lazio, Campania, Puglia e Abruzzo.

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