1-Manovra, Bechis e l'inquietante verità sulle cifre: quelle che il governo non vuol dire

2- Luigi Di Maio il ministro che spende di più: quanti soldi chiede per mantenere il suo Ministero

18 Dicembre 2018www. libero quotidiano.it

1- Solo a guardare i 7,65 miliardi di tagli imposti dalla Commissione europea al governo italiano possono raccontare quanto pesante sia stato l'effetto sulle promesse lanciate nei mesi scorsi da Lega e M5s. Quel che non viene detto in modo del tutto chiaro e sincero, come riporta Franco Bechis sul Tempo, è che nel caos del bilancio pubblico nessuno ha avuto nè voglia nè capacità di mettere nero su bianco dove saranno tagliati quei miliardi. Ma soprattutto ci sono conti che non tornano, perché quel taglio di 7,65 miliardi potrebbe essere ben più alto.

Le modifiche sulla manovra sono cominciate da un attimo prima che era stata pensata, sin da quel deficit iniziale stimato su 43,7 miliardi di euro. Cifra rivista una prima volta, poi una seconda volta, per poi arrivare a poco più di 36 miliardi. La differenza naturalmente andrà colmata o con maggiori entrate o con minori spese. Di certo non si potranno toccare le coperture per evitare l'aumento dell'Iva, quindi il governo ha pensato a tagli di 4 miliardi su quota 100 delle pensioni e reddito di cittadinanza.

La soluzione più immediata sarebbe quella di tagliare ulteriormente i fondi a copertura dei due cavalli di battaglia leghista e grillino. Le Europee però sono alle porte, così al ministro Giovanni Tria è stato dato l'ingrato compito di agire con le care vecchie forbici sulla spesa corrente: quella che i più eleganti si ostinano a chiamare spending review, ma di fatto è tagli indiscriminato di servizi ai cittadini.

2- Luigi Di Maio il ministro che spende di più: quanti soldi chiede per mantenere il suo Ministero

I grillini e i tagli ai costi della politica? Sì, mai coi Ministeri degli altri. È Luigi Di Maio a dominare la classifica delle spese per ogni singolo Dicastero: secondo i dati riportati da Repubblica ed estratti dalle tabelle della Finanziaria, il Ministero dello Sviluppo economico ha previsto per il 2019 un esborso di 76,5 milioni, budget che diventa di 86,5 milioni se si aggiunge l'altro Ministero retto dal capo del M5s, quello del Lavoro. Nelle spese rientrano le voci relative alle retribuzioni di ministri e sottosegretari, Gabinetti e staff, previdenza, viaggi in Italia e missioni all'estero, noleggio di mezzi di trasporto, eventi di rappresentanza, convegni, seminari.

Di Maio, insomma, è di gran lunga il più spendaccione e precede la titolare della Difesa Elisabetta Trenta (tecnica d'area grillina) con 62,2 milioni di spesa preventivata e l'altro grillino Alfonso Bonafede alla Giustizia (52 milioni). Solo quarto il primo leghista, Gian Marco Centinaio all'Agricoltura (47 milioni). E Matteo Salvini? A metà classifica con i soli 27 milioni richiesti per il 2019 per far andare avanti un ministero cruciale come quello degli Interni

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