Il terzo partito non si vede ma si fa sentire

Categoria: Italia

Ha quindi con sé, o di fianco a sé, altri eminenti personaggi, da Mario Draghi a Giovanni Tria.

di Marco Bertoncini, 12.1.2019 www.italiaoggi.it

Il terzo partito avanza. La vicenda dei 49 migranti ne ha messo in bella evidenza il potere. Conta, eccome conta, questo partito, che non costituisce una formazione politica organizzata e non diventerà una lista in qualche elezione, ma funziona, è ben oliato, sa come imporsi.

Gli esponenti che lo compongono, che lo ispirano, che lo dirigono, a vario titolo rientrano fra i poteri forti istituzionali. Se guardiamo al divenire cronachistico dei disgraziati che le ong sono andate a prendere per portare in Europa, vediamo chi ha agito, finendo col far raggiungere l'obiettivo dell'accoglienza. Il presidente del Consiglio: ha mostrato la propria volontà quando è sbottato con la proposta di andar lui a prendere, in aereo, una quindicina di clandestini (naturalmente non ha parlato di clandestini). Il ministro degli Esteri: ha tenuto i rapporti con i colleghi dei Paesi europei, che hanno concesso qualche faticosa ospitalità, a prezzo di popolarità interne. Il presidente della Repubblica: i suoi interventi pro accoglienza non si contano. Il pontefice: da ultimo ha due volte perorato pubblicamente, non in generale sulla questione delle migrazioni, bensì proprio sulla specifica vicenda dei 49.

Ebbene, questo terzo partito ha infine prevalso su Matteo Salvini, costretto a cedere, salvo legarsi al dito l'altrui vittoria e coprirsi per evitare danni d'immagine aggravati. Il terzo partito funziona. Sì: spesso agisce in maniera coperta, come quando opera per vie diplomatiche; ma emerge in momenti decisivi. Si avverte pure in altre questioni, partendo dalla ristesura del bilancio 2019. Ha quindi con sé, o di fianco a sé, altri eminenti personaggi, da Mario Draghi a Giovanni Tria.

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