Villarosa, il sottosegretario che guardava i video sui “rettiliani”

Categoria: Italia

L’esperto di finanza del M5s (senza deleghe) ha scoperto il piano segreto di Bankitalia attraverso i documentari complottisti

di Luciano Capone, 29.1.2019 www.ilfoglio.it

Roma. Dopo le lamentele per il signoraggio perduto (da leggere la spiegazione del prof. Francesco Lippi) e le accuse ai “Savi di Sion”, nel dibattito economico italiano mancavano solo i “rettiliani”. I rettiliani sono per i complottisti una specie aliena a cui apparterrebbero politici e banchieri che controllano l’umanità. Ebbene, li ha tirati fuori in un convegno in Senato il sottosegretario all’Economia Alessio Villarosa. Non che creda a quelle storie – non più, almeno – ma è attraverso quelle che ha visto la luce: “I primi documentari sui quali ho iniziato a capire il problema (del sistema bancario) erano quasi tutti complottisti, nel senso che non si spiegava la reale motivazione di questi passaggi e si pensava ai famosi rettiliani”.

L’esponente più alto in grado del M5s per quanto riguarda il settore bancario e finanziario è intervenuto alla presentazione di un libro di Elio Lannutti, il senatore M5s autore del tweet sui Protocolli dei Savi di Sion, e Franco Fracassi, un grillino già autore di un documentario cospirazionista sull’11 settembre.

Era l’occasione giusta per prendere le distanze dall’uscita antisemita del suo collega di partito e invece Villarosa, dopo essersi complimentato con Lannutti (che d’altronde è stato la prima persona ad essere ricevuta dal sottosegretario in Via XX Settembre), ha rilanciato tesi altrettanto fantasiose: “Se mi sono avvicinato al M5s è perché ho scoperto cosa era successo in Banca d’Italia e al nostro sistema bancario”. Secondo Villarosa ci sarebbe un progetto iniziato nel 1981 con il famoso “divorzio” tra Tesoro e Bankitalia che avrebbe portato all’esplosione del debito pubblico e quindi alla privatizzazione delle banche, che sono state messe in ginocchio deliberatamente: “Un attore di questa conquista del sistema bancario da parte dei privati è stata Banca d’Italia” perché “avevano una necessità di avere un vigilante che potesse aiutare la privatizzazione del sistema”.

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.