Il Cav dichiara lotta all'impero cinese

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L'ostilità a Pechino e la vicinanza a Mosca si fondono dunque in una sintesi che Berlusconi confida essere gradita anche a Donald Trump

di Francesco Galietti 21.2.2019 www.italiaoggi.it

Le analisi che vedono una tenuta del blocco centrista nel prossimo europarlamento sottovalutano le spinte centrifughe dei principali gruppi politici moderati. Tali spinte fanno ormai capolino in considerazioni di natura geopolitica. Si prenda il caso di Forza Italia, membro italiano della famiglia dei popolari europei. La scelta del suo dominus Silvio Berlusconi di presentare la propria candidatura alle elezioni europee di maggio come risposta ai disegni egemonici cinesi si presta a molteplici letture. Prima di tutto, Berlusconi è convinto di avere individuato proprio nell'antagonismo tra Stati Uniti e Cina la cifra dominante di questi tempi, e di muoversi in piena sintonia con l'establishment statunitense.

Berlusconi si mostra addirittura più risoluto del Regno Unito, tanto pronto nel dispiegare la flotta per esercitazioni navali congiunte nell'Oceano Indiano quanto ondeggiante nell'assecondare le cautele americane su Huawei. In seconda battuta, Berlusconi tiene a ribadire la propria vicinanza alla Russia, che considera una parte dell'Occidente cristiano e di cui vuole evitare l'abbraccio asfissiante con Pechino. Novello Kissinger, Berlusconi si propone di separare Mosca e Pechino, ma questa volta per attrarre la prima all'Occidente e non per avvicinarvi la seconda.

L'ostilità a Pechino e la vicinanza a Mosca si fondono dunque in una sintesi che Berlusconi confida essere gradita anche a Donald Trump. Quest'ultimo, peraltro, è impossibilitato a esplicitare il proprio pensiero per non arroventare ulteriormente la situazione a Washington. Non sfugga poi che le esternazioni di Berlusconi arrivano esattamente nelle stesse ore in cui al Munich Security Forum il ministro degli esteri tedesco Heiko Maas conferma la volontà di Berlino di cooperare più strettamente con Pechino a Yang Jiechi, a capo del potente comitato centrale per le relazioni internazionali cinese.

A maggior ragione, le coordinate geopolitiche su cui oggi si muove Berlusconi appaiono improntate a una linea anti-tedesca, e prevale la volontà di abbracciare un sovranismo europeo dai contorni ancora indefiniti. Inevitabile corollario di tutto ciò è che non è all'asse tra socialisti e popolari che Forza Italia intende affidarsi. Ancora meno appare disposta ad aggiungervi i macronisti di Alde, dal momento che ciò comporterebbe l'istituzionalizzazione del tandem Merkel-Macron già sancito dal Patto di Aquisgrana.