Perché il dossier Inps preoccupa la Lega

Categoria: Italia

La nomina del grillino Tridico, in sintonia con i dirigenti di Boeri, agita il Carroccio. Ancora in cerca di un tecnico per l'ente, ora sotto pressione per reddito e quota 100.

FRANCESCO PACIFICO, 22.2.2019 www.lettera43.it

Per tutta la giornata i dipendenti dell’Inps si sono scambiati una foto che potrebbe essere profetica sul futuro dell'istituto: si vedono seduti allo stesso tavolo della mensa di via Ciro il Grande Pasquale Tridico e Luciano Busacca, cioè il nuovo commissario dell’ente previdenziale e il potentissimo capo della segreteria dell’ex presidente Tito Boeri. Un’immagine questa che - secondo gli aruspici dell’Inps - profetizza una linea di continuità tra la vecchia e la nuova gestione. E la cosa spaventa non poco la Lega.

TRIDICO E I RAPPORTI CON I DIRIGENTI DELL'ERA BOERI

Intanto Tridico, l’economista padre del reddito di cittadinanza, si è insediato all’Inps: prima ha avuto una riunione con la prima linea dell’istituto, tranquillizzando e motivando i presenti sulle grandi scadenze (reddito di cittadinanza e quota 100). Poi è andato a pranzo con Busacca e altri dirigenti. Raccontano che il neo commissario ha avuto sempre un ottimo rapporto con i dirigenti vicini a Boeri come Busacca e Vincenzo Caridi e con la stessa direttrice generale, Gabriella Di Michele. I quali, vista l’inesperienza di Tridico, potrebbero essere molto utili non soltanto nella fase del passaggio di consegne.

BOERI RESTA UN FARO PER LA GALASSIA M5S

Boeri ha da tempo lasciato gli uffici dell’Inps per tornarsene alla Bocconi. Ufficialmente si è tenuto fuori dalla partita del suo successore. Ma al di là delle polemiche pubbliche degli ultimi mesi (come lo scontro con Luigi Di Maio sul rischio di un aumento della disoccupazione col decreto Dignità) l’economista resta un faro per la galassia cinque stelle, non fosse altro perché li ha aiutati al momento di intervenire sui vitalizi dei parlamentari e li ha ispirati nel tentativo di ricalcolare le pensioni d’oro con il metodo contributivo. Soprattutto a lui guarda con molta attenzione il sottosegretario grillino alle Autonomie, Stefano Buffagni, l’uomo incaricato da Di Maio di gestire i dossier delle nomine. Proprio Buffagni, che nel M5s per primo si è esposto ufficialmente per stoppare la nomina di Mauro Nori, starebbe spingendo per far mantenere una posizione di rilevanza a Busacca.

LE PREOCCUPAZIONI DELLA LEGA

Proprio questa vicinanza tra una parte del mondo grillino e l’area dirigenziale dell’Inps più vicina a Boeri spaventa non poco la Lega, che vorrebbe cancellare ogni ricordo dell’economista. Senza contare che il Carroccio teme una certa inesperienza di Tridico, che non ha nel suo curriculum esperienze amministrative e manageriali. Soprattutto il partito di Matteo Salvini si è ritrovato all’improvviso senza una figura autorevole da mandare all’ente, dopo il rifiuto di Nori ad assumerne la vicepresidenza per mancanza di chiarezza sulle deleghe (lo stesso avrebbe fatto per la presidenza dell’Inail). Nori, infatti, aveva sempre sottolineato di essere disponibile soltanto per un incarico tecnico e soprattutto con il pieno appoggio di tutte le parti in causa, facendo un passo indietro quando si è reso conto che la nomina di Inps era diventata una partita prettamente politica.

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ALLA RICERCA DEL TECNICO GIUSTO

In teoria l’aver ceduto la presidenza al M5s consentirebbe al Carroccio di rivendicare la direzione generale (il mandato di Di Michele potrebbe decadere perché vincolato alla nuova governance). Ma si cerca ancora il tecnico giusto. Non a caso, per il ruolo di subcommissario ha dovuto pescare dal ministero del Lavoro scegliendo Francesco Verbaro, tecnico in buoni rapporti con il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, molto esperto di politiche attive, ma poco avvezzo di pensioni.

L'INPS IN AFFANNO PER IL SURPLUS DI LAVORO

Intanto l’Inps - con il surplus di lavoro legato a reddito e quota 100 - è sempre più in affanno. E non soltanto perché in organico mancano rispetto al passato 5 mila unità. La direzione informatica dell’istituto avrebbe comunicato a Di Michele che si è ancora lontani dal definire i modelli informatici per calcolare le pensioni con il nuovo modello. E aprile, quando si erogheranno i primi sussidi del reddito e gli assegni pensionistici, è dietro l’angolo.

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