Tutto è subordinato alla sola propaganda

Categoria: Italia

Matteo Salvini riguarda la necessità che, sino alle europee e meglio ancora fino al secondo turno delle amministrative, non emergano, in qualsiasi maniera, le difficoltà dell'economia italiana.

di Marco Bertoncini, 23.3.2019 www.italiaoggi

L'unica, profonda preoccupazione di Matteo Salvini riguarda la necessità che, sino alle europee e meglio ancora fino al secondo turno delle amministrative, non emergano, in qualsiasi maniera, le difficoltà dell'economia italiana. Insomma: bisogna che non circolino neppure cenni su manovre, correzioni, revisioni di conti, percentuali pessimistiche, e men che mai sussurri su aumenti di tasse, comunque mascherati (da «adeguamenti» impositivi, da «ritocchi» tariffari, da «rimodulazioni» dell'Iva). Già oggi Salvini, e con lui il collega Luigi Di Maio, è attento a smentire tali voci, non appena prendano una minima consistenza.

Sia chiaro: al governo sanno molto bene che non si potrà andare avanti all'infinito applicando la consueta tecnica della polvere sotto il tappeto, specie se il tappeto è liso o peggio bucato. Non è soltanto il titolare dell'Economia che è informato che entro l'autunno bisognerà decidere come operare con le clausole di salvaguardia: il problema è noto a tutti, fin dalla discussione del bilancio 2019. Il capo leghista ha un faro: la campagna elettorale. Tutto è subordinato alla propaganda. Nulla deve turbarla. Se però a scuotere queste settimane di primavera elettorale sono eventi come quelle che affliggono gli alleati di governo, da ultimo esplosi nella giunta pentastellata capitolina, peggio per i compagni di strada e, in certa misura, perfino meglio per la Lega.

La politica salviniana si comprende perfettamente soltanto se la leggiamo in chiave di prossime elezioni. Saranno i risultati a spingere poi il Capitano a decidere la tattica, ferma restando la strategia, semplicissima: conquistare per sé palazzo Chigi. La tattica potrà variare: avanti o indietro o rinviando.

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