I precari di Anpal: “Siamo pronti a bloccare i servizi per il reddito di cittadinanza”

Categoria: Italia

I 654 precari di Anpal servizi sono tornati a scioperare. “È finito il tempo delle promesse e delle interlocuzioni”, dicono. “Senza la nostra stabilizzazione, sarà complicato implementare il reddito

Lidia Baratta 24.5.2019 www.linkiesta.it

Lo hanno aspettato per ore, sotto la sede di Anpal Servizi, la società controllata dall’Agenzia nazionale per le politiche attive. Ma alla fine il presidente Mimmo Parisi, il guru americano chiamato dal Mississippi da Luigi Di Maio, ha preferito non incontrare i 654 precari di Anpal, assistenti tecnici e operatori delle politiche attive, che il 23 maggio hanno scioperato in tutta Italia. Bloccando, da Nord a Sud, le attività dell’agenzia incaricata ora dal governo di assumere i 3mila navigator per trovare un lavoro ai percettori del reddito di cittadinanza. «In attesa dei navigator, ci è stata chiesta già l’assistenza tecnica ai centri per l’impiego per i percettori del sussidio. Ma siamo pronti a bloccare i servizi», dicono. «Senza la nostra stabilizzazione, sarà complicato implementare il reddito»

Per loro il decretone non ha previsto alcun canale preferenziale. E da tempo chiedono la stabilizzazione. Con il rischio che, mentre Anpal selezionerà, assumerà e formerà i nuovi navigator, tutti cococo e senza esperienza, molti dei loro contratti invece, dopo anni di lavoro, andranno a scadenza senza essere rinnovati. «Nel decretone hanno stanziato 25 milioni di euro per l’acquisto del software di Anpal e non per stabilizzare i precari», denunciano i portavoce del Coordinamento dei precari. «Questa è la realtà delle politiche attive, le altre sono balle elettorali. Delle assunzioni per il potenziamento dei centri per l’impiego non si sa nulla, e persino il modulo per sottoscrivere i patti per il lavoro dei percettori non è ancora stato consegnato ai centri. Non parliamo solo di precarietà del lavoro, ma di precarietà dei servizi».