Estrema destra armata: Salvini tace, tutti gli altri dormono. E noi dobbiamo preoccuparci davvero

Categoria: Italia

A Torino sequestrano un arsenale, tra cui un missile, a gruppi di estrema destra, e quello che fa impressione è il completo silenzio delle istituzioni. Non una parola da Salvini e Di Maio. Se fosse successo con estremisti islamici sarebbe ben diverso

Francesco Cancellato 16.7.2019 www.linkiesta.it

Carabine d’assalto di ultima generazione, pistole, munizioni, persino un missile aria-aria. Fa impressione leggere di quel che è stato trovato in casa di Fabio Del Bergiolo, Alessandro Michele Aloise Monti e Fabio Amalio Bernardi, tre militanti di estrema destra, nella maxi operazione della Digos di Torino di ieri, un’operazione nata seguendo le tracce di un gruppo di neofascisti torinesi, legati ai gruppi ultras della Juventus. Fa impressione vedere quell’arsenale a terra, insieme a insegne neonaziste. Fa impressione sapere che fosse in casa di militanti politici che praticano, oltre che inneggiare, la violenza sul prossimo. E poco importa che quelle armi fossero dirette in Donbass, o alla ricerca di un acquirente. Fa impressione e basta. E anche un po’ di terrore, vista la storia di eversione nera del nostro Paese, e il sangue che ha lasciato sui marciapiedi negli anni di piombo.

Quel che fa più impressione, tuttavia, è il silenzio delle istituzioni. Non una parola dal ministro dell'interno Matteo Salvini, ovviamente, che ben si guarda dallo stigmatizzare i gruppi di estrema destra e i capi ultras, pezzi di elettorato che non ha mai fatto mistero di blandire e frequentare, anche quando si trattava di pregiudicati, anche indossando le loro magliette e i loro simboli. Non una parola da Luigi Di Maio, tanto preoccupato delle derive di ultradestra in campagna elettorale, tanto indifferente oggi. Non una parola da Giuseppe Conte, sebbene la vis polemica contro il ministro dell’interno non gli manchi, in questa fase.

Niente. Indifferenza totale. Facciamo un gioco, allora: immaginiamo che quell’arsenale - fucili, pistole, missili - fosse stato trovato in casa di tre stranieri, magari di religione islamica. Immaginiamo che al posto delle curve ultras ci fossero stati dei centri islamici. Immaginiamo che al posto dei gruppi di estrema destra come la Legio Subalpina ci fossero stati di mezzo i Fratelli Musulmani o altri gruppi simili. Immaginiamo se al posto delle svastiche e delle immaginette di Adolf Hitler ci fossero state le bandiere dell’Isis e di Al Baghdadi. Credete che la cosa sarebbe passata sotto silenzio, come sta passando sotto silenzio ora? Che non sarebbe stato il pretesto per un bel giro di vite, per qualche espulsione, per lo smantellamento di sodalizi politici, per qualche espulsione, magari per un decreto sicurezza ter?

Vedi yabella in www.linkiesta.it

Rispondiamo noi per voi: probabilmente sì. E allora perché coi neonazisti non succede mai nulla? Perché su di loro vige una tolleranza che non è giustificata da nulla, né dalla Storia del primo Novecento, né da quella de secondo? Perché contro forze che praticano violenza indiscriminata - sprangate a giovani di sinistra, pestaggi agli omosessuali, caccia all’immigrato - non si agisce mai, mettendole fuori legge per eversione, se l’apologia di fascismo fa tanto schifo? Perché si è deciso di non usare il pugno di ferro verso realtà come quelle delle curve ultras che oltre a inneggiare a Hitler e Mussolini hanno legami provati con esponenti e clan mafiosi?

Perché si è deciso di non usare il pugno di ferro verso realtà come quelle delle curve ultras che oltre a inneggiare a Hitler e Mussolini hanno legami provati con esponenti e clan mafiosi?

Perché non ci allarma l’idea che i fascisti si stiano riarmando, se anche nella Relazione Annuale dei Servizi Segreti si parla di “sensibile attivismo e dinamismo delle compagini di estrema destra connesse a quel variegato sottobosco comprendente anche segmenti politicizzati delle tifoserie calcistiche, nonché sigle di matrice neonazista, antisemita e skinhead”? Perché arresti come quelli de L’Aquila del 2014, contro un gruppo di quattordici neofascisti di Ordine Nuovo che “progettava azioni violente nei confronti di obiettivi istituzionali, al fine di sovvertire l’ordine democratico dello Stato“ passano ogni volta sotto silenzio? Perché tutta questa immotivata acquiescenza?

Ce lo chiediamo, spaventati, ma soprattutto lo chiediamo a chi siede in Parlamento o al Governo. Di ritornare agli anni di piombo non ne abbiamo nessuna voglia. Di farlo con un ministro dell’interno che tutta la poca tolleranza di cui è capace la dedica a quegli eversori dediti ai pestaggi di stranieri, omosessuali e militanti di sinistra non ne abbiamo alcuna voglia. Di opposizioni che nascondono la testa sotto la sabbia, ancora meno. Diamoci tutti una svegliata, che da qui agli Anni di Piombo è un attimo.