Riforma dello Sport, l'Italia rischia di perdere le Olimpiadi di Milano-Cortina

Categoria: Italia

Il Cio, in particolare, considera vitale l’indipendenza dello sport dalla politica e sottoòlinea che la riforma ridimensionerebbe il Coni…

Redazione Roma www.italiaoggi.it

Secondo quanto anticipato da Repubblica, il Cio ha scritto una lettera a Giovanni Malagò, Franco Carraro e Ivo Ferriani perché collaborino per convincere il governo a cambìare rotta, pena la sospensione dal Comitato olimpico internazionale e l'esclusione dell'Italia dalla possibilità di organizzare eventi e competizioni internazionali

L'Italia potrebbe essere sospesa dal Cio ed esclusa dalla possibilità di partecipare alle competizioni internazionali organizzate dal Comitato e di organizzare eventi come le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 se la riforma dello sport messa a punto dai sottosegretari di palazzo Chigi, il leghista Giancarlo Giorgetti e il pentastellato Simone Valente sarà approvata oggi al senato in via definitiva. Ad anticipare le possibili sanzioni del Cio nei confronti dell'Italia è Repubblica, che spiega come il Cio abbia scritto una lettera ai membri italiani del comitato (Franco Carraro, Ivo Ferriani e Giovanni Malagò) per invitarli a farsi parte responsabile presso il governo e le altre istituzioni italiane, perché la riforma non venga approvata così com’è, viste le sei violazioni della carta olimpica che secondo il Comitato internazionale olimpico sarebbero contenute nella riforma. Violazioni che, se non corrette in tempo utile, costringerebbero il Cio a mettere sotto inchiesta il Coni, sotto osservazione l'Italia e infine a escluderla. Il colpo sarebbe dunque durissimo. Il Cio, in particolare, considera vitale l’indipendenza dello sport dalla politica e sottoòlinea che la riforma ridimensionerebbe il Conie darebbe più potere alla politica. Al punto 5 della carta olimpica si legge: “Riconoscendo che lo sport si pratica nell’ambito del tessuto sociale, le organizzazioni sportive aderenti al movimento olimpico devono essere politicamente neutrali. Hanno il diritto e l’obbligo di autonomia comprese la libera determinazione e il controllo delle regole dello sport; la definizione della struttura e della governance delle loro organizzazioni, il godimento del diritto di elezioni libere da qualsiasi influenza esterna e la responsabile di assicurare che i principi della governance siano applicati”.Insomma, l'autonomia è un diritto ma anche un obbligo e secondo Repubblica "la riforma va proprio contro questo principio, che sancisce il diritto e l’obbligo di autonomia".C’è poi l’articolo 27 della carta olimpica che ai commi 2-3 prescrive: “Incoraggiare lo sviluppo di sport di alta prestazione così come pure dello sport per tutti”. Al Coni è rimasta l’alta prestazione, è vero, mentre nel collegato sport gli organi territoriali del Coni avrebbero compiti di sola rappresentanza. E questo va contro la Carta Olimpica. Insomma, ce ne è abbastanza per temere che l'Italia resti tagliata fuori con danni gravissimi per lo sport nazionale".