Conte-bis, un governo all’insegna del trasformismo

Categoria: Italia

non avevo messo in conto di poter assistere di persona alla nascita di un altro governo, e men che meno a un Conte Bis

di Riccardo Ruggeri 5.9.2019 www.nicolaporro.it

Abbiamo il Conte Bis. Lo confesso, dopo i miei problemi sanitari del 2018, non avevo messo in conto di poter assistere di persona alla nascita di un altro governo, e men che meno a un Conte Bis. Ringrazio i miei due amici professori del regalo: un evento imperdibile per chi studia da una vita il Ceo capitalism. Ora ci ho preso gusto, punto al Conte Tris. Al di là della battuta, la sintesi sincera del perché di questo governo la dobbiamo al Sindaco Beppe Sala: “Il governo PD-5S duri fino a eleggere il nuovo Presidente”. Su Twitter da manager mi sono chiesto “Perché il Presidente non si dimette e viene immediatamente rieletto? Facciamo prima e costa meno”.

Di trasformismi nella mia lunga vita ne ho visti tanti: in Fiat, in Confindustria, nei grandi partiti (il cattocomunismo era trasformismo in purezza). Però mai avrei immaginato che un leader potesse, senza soluzione di continuità, cambiare sia pensiero, sia attività, sia denominazione. È come se, politicamente parlando, un maitre di Grand Hotel diventasse direttore dei Berliner, solo perché i rispettivi vestiti di scena si rassomigliano. E poi, come si può pretendere che un cittadino di normale intelligenza, quindi non fesso, possa accettare il concetto di “nuovo umanesimo”, termine che nell’immaginario collettivo “spuzza”? Invece tutti zitti. Spero sia un silenzio di vergogna.