Prove di Lega in doppiopetto

Categoria: Italia

A Pontida, si cambia. Atlantisti da sempre. Euroriformisti: “Non vogliamo sfasciare l’Europa”. E chi dice Italexit? “Parla a titolo personale”. La voglia di riscossa e di dar voce all’Italia del fare. Girotondo leghista

di Annalisa Chirico 169, 2019 alle 10:23 ilfoglio.it

“È più bello vincere in rimonta”, Matteo Salvini lo dice ai suoi. E a se stesso. Un attimo prima di salire sul palco di Pontida, gli scorrono davanti agli occhi le Pontide della sua vita, come in un album di istantanee. Quella appena conclusa però ha un sapore diverso: il leader vincente ha perso la battaglia per il voto anticipato. S’inaugura così la “fase 2”.

“Ci siamo isolati troppo”, dichiara Andrea Crippa, vicesegretario della Lega e fedelissimo del Capitano: “Secondo me, in politica estera ci siamo mostrati sguarniti, non sufficientemente attrezzati, e abbiamo pagato pegno. Voglio dire: tra noi ci sono filorussi, filocinesi, filoatlantisti… bisogna mettere ordine. Servono persone all’altezza, con le competenze giuste. Non puoi fare solo attacchi frontali, per cambiare l’Europa servono alleanze. Constato che i paesi che ci dovevano dare una mano, dall’Austria a quelli di Visegrad con cui avevamo stretto amicizia, si sono voltati dall’altra parte quando abbiamo chiesto di collaborare per i ricollocamenti dei migranti. Il premier ungherese Orbán è entrato nel Ppe che porta avanti una linea opposta alla nostra”. Voi l’Europa volete cambiarla o sfasciarla? “Noi vogliamo restare dentro l’Europa. Vogliamo un’Europa forte con un’Italia forte. Da soli, non possiamo competere con le economie di Cina, India, Brasile e Stati Uniti. Mi pare evidente”.

Alle elezioni europee del 2014 Salvini voleva l’uscita dall’euro, poi ha cambiato idea. Eppure alcuni vostri esponenti, Borghi in testa, giocano con l’idea di Italexit. “Parlano a titolo personale perché nel programma della Lega non c’è l’uscita dall’Unione europea…….

Anche fuori dall’Europa avete combinato qualche pasticcio: con Donald Trump alla Casa Bianca, Salvini poteva essere il perfetto inquilino di Palazzo Chigi. Altro che “Giuseppi”. “Io sono convintamente atlantista, come Matteo del resto. …..

Che pensa di Mario Draghi? “Lo stimo. Ha operato molto bene alla guida della Bce. Ha cercato di allentare i cordoni, ha usato una politica monetaria espansiva che ha dato fiato alla nostra economia. Preferisco lui a Giovanni Tria”. Al Quirinale meglio Draghi o Romano Prodi? “Draghi tutta la vita. Prodi è il premier che ci ha portato nella moneta unica alle condizioni che sappiamo”.

L’euro è reversibile? “Assolutamente no: se uscissimo dall’euro, ne avremmo un costo enorme e zero benefici”. ……

Per Lorenzo Fontana, ideologo della Lega nazionale e voce ascoltatissima da Salvini, “il voto a favore dell’elezione di Ursula von der Leyen ha chiarito il loro obiettivo: isolarci. I Cinque stelle sono diventati una costola del sistema. Oggi disponiamo di una forza enorme, dobbiamo capire come utilizzarla. Ci troviamo di fronte un’alleanza tra due forme di globalismo: una socialista e una liberale. Dobbiamo costruire un nuovo sistema di alleanze attorno a una proposta chiara e convincente per un’Europa riformata. Noi siamo favorevoli a una globalizzazione che rispetti le identità, le tradizioni e la cultura dei popoli. Siamo contro l’omologazione. Vogliamo piuttosto un mondo aperto e interconnesso”……

  

Dopo il ministero per la Famiglia, lei ha guidato quello per gli Affari europei. Ci dica la verità: la Lega è per l’Italexit? “La risposta è no. L’istituzione europea è molto utile se si fonda su un principio di sussidiarietà: i singoli paesi devono essere lasciati liberi di autogovernarsi. …..

Salvini non ha tratto vantaggio neanche da una certa sintonia filorussa: il Russiagate ha gettato fango sull’immagine sua e del partito. “Da ministro, il primo ambasciatore che ho voluto incontrare è stato quello degli Stati Uniti. La Lega è filoatlantista, infatti il tweet di Trump mi è dispiaciuto perché io mi sento naturalmente vicino all’America e ai suoi valori. ….

Lei ha detto che l’attuale governo, come quello dimissionario, è pieno di gay. “E’ vero ma non la considero una cosa offensiva. Non devono offendersi: sono gay, che male c’è a essere gay?”. In effetti, l’ipocrisia non manca…..

Per Gian Marco Centinaio, che Umberto Bossi annoverava tra i “ragazzetti terribili” insieme a Matteo, “questa è la Pontida del grande rilancio della Lega. Saremo una Lega di lotta ma propositiva. Noi non siamo il partito delle piazze urlate o delle braccia alzate, io personalmente non mi sento né di destra né di sinistra. Io sono un uomo del fare”….. . Forse siamo stati troppo accondiscendenti con l’alleato di governo. Se ci pensa, hanno riconfermato come ministri proprio Sergio Costa e Alfonso Bonafede, quasi come uno sgarbo alla Lega. L’estremismo ambientalista di Costa ha bloccato diversi provvedimenti, al ministero ormai imperversa Pecoraro Scanio… Siamo stati troppo ‘educati’ coi grillini, questo sì”.

I giallorossi hanno ricevuto l’investitura dall’Europa. “A Bruxelles ci siamo isolati, è un fatto. Avremmo dovuto creare una rete di alleanze più proficua. Se sei solo contro tutti, tutti si alleano contro di te”. Dossier moscovita? “Il Russiagate è tutto da dimostrare. Attendo le prove dei rapporti tra la classe dirigente della Lega e la Russia”. Se le dico Savoini? “Lui non è un dirigente del partito”. E l’Italexit? “Non esiste, e penso che chi gioca con queste parole, anche all’interno del partito, reca un danno all’immagine della Lega…..

Tra i leghisti del nuovo corso, c’è il giovane capogruppo alla Camera Riccardo Molinari: “Ora che non siamo più al governo con quelli lì, per me è un gran sollievo. Anzi, le dico di più: sono tornato a guardarmi allo specchio con la coscienza a posto”. In che senso? “Eravamo nel completo immobilismo, costretti a votare provvedimenti assurdi come lo Spazzacorrotti, una delle pagine più brutte nella storia repubblicana. E poi sulle autonomie, la nostra battaglia da trent’anni, non si facevano passi in avanti. Per non parlare del no alle infrastrutture, dalla Tav alla Gronda alla laguna di Venezia… Il M5s ha scelto una linea di subalternità con l’Europa. Noi, primo partito d’Italia, non potevamo restare in un governo dove gli alleati ci remavano contro”…..

  

... Nella prossima primavera ci sarà da gestire un pacchetto di nomine di numerose società partecipate dallo stato: loro pensano alle poltrone, noi al paese”.

  

Salvini ha detto che la Lega è il “partito del pragmatismo”, senza steccati ideologici. “Ha ragione. Se siamo al 34 per cento su base nazionale e al 50 al nord, ciò vuol dire che oggi ci vota gente che in passato ha votato per altri partiti. Noi offriamo coerenza e concretezza nella nostra azione, lo dimostrano i risultati su due battaglie importanti: blocco dell’immigrazione e riforma delle pensioni. La Lega è un partito a vocazione maggioritaria”. L’ambiguità sull’Italexit vi ha reso più vulnerabili. “Vero, certe sortite spaventano le istituzioni europee e il sistema, tuttavia questa idea non è mai stata nel programma della Lega. E mai ci sarà…

Noi siamo euroriformisti, non vogliamo sfasciare l’Europa”. ….

“Borghi viene dipinto peggio di com’è. Ribadisco che il programma e i documenti ufficiali della Lega non hanno mai parlato di uscita dall’euro e dall’Unione europea”. Che mi dice di Draghi? “Lo stimo, da presidente della Bce ha aiutato la nostra economia con una politica monetaria lungimirante. Ha tenuto bassa la speculazione finanziaria nei confronti dell’Italia. Il problema è che l’istituzione di Francoforte andrebbe trasformata in prestatore di ultima istanza come la Fed americana”.

Sul fronte atlantico avete fatto un po’ di confusione. Negli scorsi mesi Salvini ha perorato la causa del Golden power sul 5G scontrandosi con la resistenza grillina. Alla fine il primo atto del Conte bis è stato proprio l’esercizio dei poteri speciali. “Noi siamo atlantisti, lo abbiamo dimostrato anche sul Venezuela e sul memorandum d’intesa con la Cina. Aggiungo che in Italia non si può non essere atlantisti: gli equilibri geopolitici sono questi, e non si cambiano in base al look o ai gusti del momento. E indipendentemente da chi sia l’inquilino della Casa Bianca”. Con Trump alla Casa Bianca, Salvini poteva essere il filoamericano per eccellenza. “Noi siamo atlantisti. Con la Russia il modello è Berlusconi, quello di Pratica di mare….

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