Prendere in parola il Salvini 2.0

Categoria: Italia

Rimangiarsi le parole è una dieta sempre nutriente, ma bisogna saperlo fare

di Giuliano Ferrara 15.10 2019 -ilfoglio.it

commenti 7

Anche se si è rimangiato la parola e le parole, prendiamolo in parola. Il senatore Salvini, ex Truce, ha affidato a Annalisa Chirico il suo nuovo pensiero. L’euro è irreversibile, sic, sebbene sia nato male. L’atlantismo è la pietra miliare della politica e dell’identità italiana, detto ora che è quasi esaurito. Erdogan sta provocando un carnaio. Israele è un avamposto dell’occidente democratico e liberale. La giustizia deve garantire imprescrittibili diritti individuali. L’economia va guidata con occhio attento e competente per far crescere la ricchezza sociale in ogni campo, a partire dal decremento delle tasse. Il reddito di cittadinanza è stato un inciampo, per lo meno per come lo si è concepito e realizzato. L’acciaio è una merce di una certa rilevanza. Le infrastrutture sono utili. I “pieni poteri” sono stati un’espressione forse incauta, sebbene fatale, che va giudicata in combinazione con la richiesta di elezioni politiche. Per regolare l’immigrazione, l’Italia deve prima di tutto contare sulle sue forze e diffidare della concertazione europea. In alcune cose ha sbagliato, il senatore, per il resto è stato equivocato, non è fascista, anzi è un libertario, sebbene gli piacciano un casino quelli della tedesca AfD. I simboli religiosi sono doni dei seguaci ai quali si è affezionati, punto. L’immagine che si dà di lui non piace prima di tutto a lui stesso (renzismo verbale puro: “Mi sto sulle palle da solo quando vedo che cosa dicono di me”). Niente sul contratto di governo, staffilate ai grillini ex alleati, tutta la colpa è di Giuseppi e di Giggino, mai il dubbio che le cose pensate da lui anche prima del nuovo pensiero non si potessero realizzare nell’ambito di un contratto mitomane e soltanto strumentale a una nuova scalcagnata e minacciosa campagna elettorale costata parecchio all’Italia. Previsione di un ingresso a Palazzo Chigi per la porta principale, e il tempo è gentiluomo (renzismo verbale purissimo).

Obliterare o rimangiarsi i toni da spiaggia, le divise, i messaggi da stato di polizia all’arrivo di Battisti, gli insulti razzisti, i censimenti dei rom, la guerra sprezzante alle ong, la trasformazione della Rai in una succursale sovranista, l’esibizionismo pseudocattolico del cuore mariano, le gite ambigue a Mosca (l’accusa non è aver preso i rubli, è averli chiesti con un contraccambio promesso), le parate milanesi con i peggio ceffi dell’internazionale nazipop, l’apologia di Kim Jong Un eccetera, tutto questo è encomiabile e la politica lo rende possibile senza bisogno di esami di coscienza o autocritiche flagellanti.

Jacob Rees-Mogg ha ricordato giusto ieri quel che diceva Churchill a proposito della parola rimangiata. Diceva di averlo fatto molte volte, trovandola sempre una dieta molto nutriente.

Avevamo auspicato la normalizzazione del senatore ex Truce, e non saremo noi a lamentarci di questo primo passo. Ancora uno sforzo, però. Vorremmo sapere qualcosa di più su Mosca, qualcosa di più sugli interlocutori euroirreversibili, qualcosa di più sulle democrazie illiberali, qualcosa di più su un minimo comune denominatore istituzionale che non prevede il disprezzo e la lapidazione verbale dell’avversario, qualcosa di più sulla nuova alleanza di centrodestra che il capo della Lega vuole costruire dopo averla rinnegata, fino a invocare in piena crisi agostana un governo Di Maio in cambio della permanenza al Viminale, anche se solo simbolica, vorremmo che la finisse di parlare di poltrone in modo sciatto e bassodemagogico, e che combinasse meglio i colori assunti da Caudillo con i toni grigi della sua nuova grisaglia. Non è chiedere troppo. La parola bisogna sapersela rimangiare in modo diverso da come ci si abboffa di Nutella e pizze su Instagram, e sopra tutto bisogna saperla digerire e far digerire a un pubblico di amici e avversari che può reagire attonito a un esercizio dietetico nient’affatto nutriente.

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Caratteri rimanenti: 1000Commenti all'articoloAndrew

15 Ottobre 2019 - 17:05

Dopo la parentesi salviniana al Viminale siamo di nuovo da capo a dodici con il variegato mondo multiculturalista che festeggia per la ritrovata attitudine dell’Italia a farsi male da sola spalancando le porte all’universo mondo. E la ministra, specchio dell’inconsistenza di questo Governo giallo-fucsia, cosa fa? Riempie di nulla la sua prima intervista al più letto quotidiano italiano. Ci si consenta di esprimere sincera vicinanza alla direzione e alla proprietà del “Corsera” per lo spreco di buone cinque colonne di terza con box di richiamo a fondo pagina per dare voce a un ministro che non aveva niente da dire se non promettere di fare del proprio meglio per non sfigurare. Il guaio è che non è il primo caso e non sarà l’ultimo a dare plastica dimostrazione della crisi di proposta di cui soffre l’impostura penta-demo-renziana. Citofonare Luigi Di Maio, Farnesina, per ragguagli.

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Rispondialbertoxmura

15 Ottobre 2019 - 15:03

Gli storici futuri chiameranno i tempi che stiamo vivendo "la stagione delle giravolte". Conte è stato il primo, seguito prontamente da Renzi, poi da Zingaretti, Grillo e tutti gli altri, per finire con Salvini. Resta solo il tetragono Calenda, che ha idee buone ed è onesto, ma è un generale senza esercito.

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Rispondimaropadila

15 Ottobre 2019 - 15:03

Le dichiarazioni di Salvini non mi tranquillizzano proprio per nulla; un centrodestra liberale, europeista, moderato, ecc. c'è già ed è quello di FI (piuttosto acciaccato, purtroppo). Che cosa vuole fare Salvini con questa giravolta? Sa bene che, se fosse vera, perderebbe parte del suo elettorato, il che non lo compenserebbe con eventuali, ulteriori travasi di voti da FI e/o con il recupero di parte dell'elettorato che non ha votato. E allora? Si tratta dell'ennesima giravolta del capetto politico di turno (vedi Di Maio). Del resto abbiamo un illustre precedente: l'attuale Presidente del Consiglio (l'uso delle maiuscole esprime rispetto per la carica, non per la persona in questione).

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Rispondiullisecundusullisecundus

15 Ottobre 2019 - 14:02

Dall' 8 agosto, assistiamo increduli alle inversioni di marcia a U di tanti protagonisti della politica italiana. La più clamorosa mi sembra sia proprio quest’ultima del Truce, e visto che il suo quasi 34% cento di consenso l’abbia guadagnato con il trucismo, ha un bel coraggio di metterlo in gioco. Palazzo Chigi? Immaginate l’uomo delle piazze, delle spiagge, della gente, chiuso in un palazzo su una poltrona? No, Salvini non sa stare sulla Poltrona. Comunque, ben venga il ravvedimento e d’accordo con l’Elefantino dico è un "primo passo...Ancora uno sforzo, però". Kriszt49

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RispondiMedicaid

15 Ottobre 2019 - 09:09

Tutto e il contrario di tutto. PER IL POTERE!. Niente di male, lo vogliono tutti i politici. Ma il TRUCE per cosa lo vuole : per quello che diceva prima e che era brutalmente chiaro o per quello che confusamente dice adesso?

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RispondiCarlo A. Rossi

15 Ottobre 2019 - 10:10

Scusi, una domanda umile: ma cos'era "brutalmente chiaro"? Campi di concentramento per negri? Zingari? Ebrei? Olio di ricino a tutti? Non sono un ammiratore di Salvini, ma onestamente, non ricordo delle dichiarazioni che facessero presagire qualcosa di brutale. Sulla sig.ra Fornero: sulle sue qualità, non posso esprimermi. Una cosa di lei ricordo, però: si forbisce la bocca con il totem del "merito", intanto tutta l'allegra famiglia lavora nella medesima università. Tutti geni, sembra di capire. Se vogliamo criticare Salvini, benissimo: di argomenti ce ne sono a iosa. Ma per favore, non mettete sugli altari personaggi non certamente degni di lode. Suvvia.

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RispondiMedicaid

15 Ottobre 2019 - 15:03

"Molti nemici molto onore", " Marcire in galera" " È finita la pacchia" " Zingaraccia" "Pieni poteri" "Alzate il culo e venite in Parlamento " Bambola di gomma rappresentante la Boldrini sul palco.... Esibizione blasfema di simboli religiosi. Esercizi retorici dettati dalla foga o espressioni condivise dal Se', se non proprio espressioni del Se' Detto questo, rilegga quello che ho scritto: non ho elevato nessuno agli altari. Non ho l' abitudine di rivolgermi al " Cuore Immacolato di Maria "

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RispondiMyOwnBoss

15 Ottobre 2019 - 12:12

Piantiamola con queste faziose banalità. Mario Deaglio, marito di Elsa, era Prof Ordinario (oltre che giornalista, Direttore del 24Ore, etc.) MOLTO prima che la moglie diventasse Ministro. La figlia Silvia, che ha un curriculum esemplare, è associata di genetica Medica,materia notoriamente affine a quella della madre. L'altro figlio,Andrea, fa ilregista.

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RispondiCarlo A. Rossi

15 Ottobre 2019 - 14:02

Può darsi che siano faziose banalità, non lo nego. Però, mi perdoni, io ho lavorato in ambiente universitario, fuori dall'Italia. E raramente si vedono certe costellazioni. Lei sa bene cosa intenda dire: se due genitori lavorano nella medesima università, può essere un caso che anche la figlia ci finisca? Sia chiaro: la questione tocca molti altri, non solo lei. Io non posso esprimermi sul valore scientifico della figlia. Poi, scusi, ma io non ho messo in relazione la carriera politica con quella universitaria: la Sua aggressività è fuori luogo. Io trovo solo, da un lato, bizzarro che padre, madre e figlia siano professori nella medesima università, dall'altro, ipocrita che la Fornero dicesse ai ragazzi che non vogliono andarsene dall'Italia che sono "choosy". Sua figlia e suo figlio sono in Italia e non penso se la passino male. Poi, se a Lei piace Elsa Fornero, unicuique suum.

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Rispondisàlibosàlibo

15 Ottobre 2019 - 09:09

Come dessert per codesto lautissimo pasto, bisognerebbe che l'ex-truce (ex?) si glugolasse ache tutti gli insulti e le panzane indirizzate alla signora Elsa Fornero. Col che potremmo accordare l'ausilio di un qualche amaro colagogo.