La polizza assicurativa del governo è l'elezione del capo dello Stato, dice Renzi

Categoria: Italia

La scelta del successore di Mattarella è il motivo per cui Conte dovrebbe rimanere saldo al suo posto. Per il leader di Italia viva, infatti, non è possibile lasciare questa elezione nelle mani di Salvini

07:29, 21 ottobre 2019 di Paolo Molinari www.agi.it

La scelta del successore di Mattarella è il motivo per cui Conte dovrebbe rimanere saldo al suo posto. Per il leader di Italia viva, infatti, non è possibile lasciare questa elezione nelle mani di Salvini

Le carezze di Matteo Renzi e le bordate di Teresa Bellanova. L'ultima giornata di Leopolda si conclude così come le due precedenti, con lo stato maggiore del nuovo partito a caricare contro alleati e avversari politici e il leader a smussare gli angoli. Ad aprire le danze è la ministra dell'Agricoltura, presidente di Italia Viva, che si spinge a parlare di "bande armate" per descrivere quale fosse il clima nel Partito Democratico prima della scissione.

Parole che sono state accolte con un misto di sorpresa e rabbia al Nazareno e a poco sono servite le 'carezze' arrivate poco dopo da Matteo Renzi. E dire che, pochi minuti prima, era stato lo stesso Nicola Zingaretti, oggi a Norcia, a cercare di riportare un minimo di calma nella compagine di governo: "Ripartiamo più uniti perché ricordo a tutti che l'avversario è la destra. O si organizza un campo alternativo alla destra o regaliamo il Paese a Salvini".

Posizioni che non fanno breccia in Teresa Bellanova che sale sul palco e si toglie subito un sassolino: "Quelli che criticavano il mio vestito" il giorno del giuramento al Quirinale "non attaccavano me ma Matteo Renzi che mi aveva voluto li'". Una polemica che si era andata auto alimentando sui social, ma che non aveva trovato molte sponde tra gli esponenti politici. Il passaggio più duro, tuttavia, Bellanova lo riserva al Pd: "Non potevamo rimanere più, c'erano troppe guerre e troppe bande armate".

E ancora, verso il vice segertario dem Andrea Orlando: "A quelli che non sanno vedere la differenza tra Papeete e Leopolda diciamo: avete gravi problemi, perché siete animati dal rancore". E questo nonostante lo stesso Orlando abbia negato più volte di aver accostato la Leopolda al Papeete. Una smentita ignorata alla kermesse fiorentina, tanto che perfino Renzi dedica una parte del discorso conclusivo al suo ex collega: "Chi ci accosta al Papeete farebbe bene ad andarci". Fin qui il bastone. Ma Renzi, dal palco, fa largo uso anche della 'carota'. L'ex presidente del Consiglio si rivolge a Dario Franceschini e Nicola Zingaretti chiamandoli "amici" per proporre loro di riprendere in mano il progetto Ventotene, quello che voleva fare dell'isola la casa dell'Europa.