PREGHIERA. Venezia è caduta nel 1797: lamentarsi oggi è anacronistico

Categoria: Italia

Tutte le consapevolezze offerteci dall’acqua veneziana, per punti

di Camillo Langone 14 Novembre 2019 ilfoglio,it

San Marco, mi permetto di elencare alcuni punti, le consapevolezze offerteci dall’acqua veneziana altissima. Primo: la natura è matrigna anzi assassina (vedi i morti di Pellestrina) e per l’uomo l’unica speranza è la cultura (vedi il Mose: quando caspita lo inaugurano?). Secondo: ancor più dell’inaugurazione conta la manutenzione, l’eroico lavorio dei veneziani residui che asciugano, spazzano, ripristinano negozi e piani terra. Terzo: l’opera ricattatoria e invasionista di Banksy (il piccolo profugo su un palazzo di Rio Cà Foscari) è andata sott’acqua, ed è ipotizzabile, per non dire auspicabile, che lo spray, ormai intriso di sale, continui a marcire anche dopo la ritirata dei flutti. Quarto: Venezia è caduta nel 1797: lamentarsi oggi, duecentoventidue anni dopo, della sua fatiscenza non ha senso, è anacronistico, a meno che non ci si impegni per la rifondazione della Repubblica che da te prende il nome (Venezia per i centralisti è un capoluogo, non una capitale, le loro lacrime fuori tempo massimo sono puramente sentimentali).