Giustizia, braccio di ferro sulla riforma della prescrizione

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I penalisti annunciano una campagna mediatica contro la riforma Bonafede. Conte: nessun allarme in relazione al fatto che c’è attualmente una norma vigente che fa scattare la prescrizione in coincidenza con la sentenza di primo grado. Si applicherà ai fatti commessi dopo il gennaio del 2020?

di redazione Roma, 26.11.2019 italiaoggi,it

Sarà battaglia sulla riforma della prescrizione che ne blocca il corso dopo la sentenza di primo grado. Battaglia politica, perché il Pd e Iv insistono per cambiare le norme e accelerare i processi mentre il M5S esprime la massima soddisfazione per le novità introdotte dal parlamento. Ma anche battaglia mediatica, perché gli avvocati penalisti hanno arruolato anche Topolino e Paperino nella battaglia contro la riforma che ferma la prescrizione dopo la sentenza di primo grado che entrerà in vigore il primo gennaio del 2020. I personaggi storici della Disney, assieme a Calimero e al Puffo Quattrocchi, e altri loro storici "colleghi", saranno tra i protagonisti della campagna sui social dell'Unione delle camere penali per ristabilire la verità sulla riforma della prescrizione contro le "falsità" diffuse. La loro immagine sarà accompagnata da messaggi semplici comprensibili a tutti. Come quello che accompagna il Topolino Apprendista stregone di Fantasia. "Anche lo yogurt ha una scadenza. Non è cancellandola dalla confezione che lo si rende commestibile a vita". Per far capire gli effetti della "riforma sciagurata" i penalisti saranno anche in piazza: dal 2 al 7 dicembre faranno una maratona oratoria a Roma, dalle 9 alle 20 di ogni giorno, davanti alla Corte di Cassazione.

Ma è sul fronte politco che lo scontro si fa più aspro. Il premier Giuseppe Conte ha detto no qualsiasi ipotesi di rinvio dell'entrata in vigore della riforma: "Non c’è nessun particolare allarme in relazione al fatto che c’è attualmente una norma vigente che fa scattare la prescrizione in coincidenza con la sentenza di primo grado. Anche se i tempi della giustizia dovessero ritardare, la norma sulla prescrizione si applicherà ai fatti commessi dopo l’entrata in vigore della norma stessa, quindi dopo il gennaio del 2020?, dice il presidente del consiglio. Il presidente del consiglio ha escluso anche che per velocizzare i procedimenti si possa prevedere la decadenza dell’azione penale per i processi che durano troppo. Cioè una delle richieste avanzate dal Pd al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede durante l’ultimo vertice sulla riforma. “Non possiamo ammettere che un processo si estingua perché è passato il tempo. Questo può valere sia a favore del reo, sia contro. Perché, se c’è un reo che viene poi condannato, non deve concludersi un processo? Ecco allora che accertare la verifica giudiziale è necessario”. Il premier, però, ha sottolineato che à necessario "controbilanciare con una durata ragionevole dei processi. Ecco perché prima realizziamo la riforma, meglio è. Sicuramente dovremo introdurre meccanismi per rendere molto stringenti i tempi predeterminati di durata del processo”. Il ministro degli Esteri e capo politico del M5S Luigi Di Maio ha scritto invece un post su Facebook per ricordare che “ai tempi di Berlusconi al governo, ma anche all’inizio della scorsa legislatura, il Pd diceva di interrompere la prescrizione ancor prima della sentenza di primo grado, già al rinvio a giudizio. Possiamo fare questo passo importante insieme. Questo governo può davvero cambiare le cose. Ma le parole non bastano, servono i fatti. Noi ci siamo, come sempre”.

Di Maio ha aggiunto che era stato l'ex vicepremier e alleato di governo Matteo Salvini a mettersi di traverso sulla prescrizione e ha sottolineato: "Ora mi aspetto che la musica sia cambiata. Vittime di disastri, di stupri, di malaffare e corruzione hanno diritto ad avere giustizia. Spesso invece i processi contro i loro colpevoli sono durati talmente a lungo da andare in prescrizione e chi doveva pagare non ha mai pagato. Ecco perché il nostro ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, sta lavorando al dimezzamento dei tempi dei processi ed ecco perché nel frattempo abbiamo già approvato una riforma che blocca la prescrizione dopo il primo grado di giudizio”.