Da noi si combatte la ricchezza

Categoria: Italia

Purtroppo il Pd si è arreso all'incompetenza del M5s

di Domenico Cacopardo 13.12.2019 italiaoggi.it

Che l'Italia sia un malato terminale non è solo una sensazione nasometrica, è una constatazione incontrovertibile, oggi, dicembre 2019. Vediamo succintamente il perché. Possiamo avere la nostra idea su tutto e si tratta di legittimo esercizio delle proprie libertà costituzionali, ma di fronte ai numeri… no, di fronte ai numeri no, non è possibile comportarsi come si è comportato il governo giallo-verde e ignorarli. Con il Conte I le traballanti finanze italiane hanno ricevuto un colpo mortale, circa 40 miliardi di euro di uscite in più e in deficit. Il prezzo del folle reddito di cittadinanza e della demenziale quota 100. Dopo un lungo e difficile periodo di significativo avanzo primario, un lavoro di diversi esercizi e delle uscite abbastanza calibrate (anche se Renzi ha, in sostanza, abbandonato il rigore) in un solo colpo sono stati compromessi i sacrifici fatti dagli italiani e si sono poste le premesse per altre difficili leggi di bilancio.

Ecco, la legge di Stabilità 2020, anche a chi la segue professionalmente, risulta di problematica comprensione: e quando una legge, un provvedimento, un comportamento non sono chiari, espliciti e comprensibili, risulta sempre che nascondano qualcosa. Il qualcosa che nasconde questa legge finanziaria e che non si vuole dire per non disturbare il disastroso manovratore a 5stelle, è la rinuncia al taglio delle spese dello stato, delle regioni, dei comuni, delle provincie e di tutti gli altri centri di spesa. Il qualcosa che nasconde questa legge finanziaria è il mantenimento di spese insostenibili e, per converso, l'aumento delle entrate dello stato. Un aumento ottenuto in modo surrettizio: non aumentano le tasse, ma aumentano (in omaggio al giustizialismo grillino di cui è interprete tal Alfonso Bonafede) le sanzioni, anche per i meri errori di fatto. A furia di tosare la pecora Italia, non c'è più nulla da tosare e, come accade, nelle famiglie pessimamente amministrate, si finisce per uccidere la pecora stessa. Che è la nostra economia.

Obbedienti alla parola di Luigi Di Maio, si mettono in cantiere una serie di provvedimenti che definire stupidi è eufemistico. Le nuove tasse su una serie di prodotti di largo consumo che hanno impatto ambientale, significa dare un grave colpo alle aziende interessate e ai lavoratori che le animano. Colpito dalle reazioni, il governo Conte II (con un Conte che sembra un cittadino qualunque di passaggio) rinvia a luglio o giù di lì la sua repressione fiscale nei confronti delle aziende di cui sopra. Non lo fa perché pensa che in sei mesi esse possano riconvertirsi all'ecologia. Lo fa per prendere per i fondelli i lavoratori ed evitare, sotto Natale, manifestazioni popolari. Nessuno, tuttavia, può impugnare la bandiera della difesa di queste aziende, nemmeno Salvini per la grave responsabilità che reca nello scassamento del bilancio 2019.

Sono pienamente favorevole alla ecologizzazione delle produzioni e alla lotta alla plastica. Non allo zucchero, misura, quella contro di esso, da stato etico, da nazismo strisciante. Ma l'ecologizzazione si fa contribuendo con fondi pubblici (non disponibili perché gettati nella fornace del reddito di cittadinanza e di quota 100) alla riconversione delle imprese cui va dato un adeguato orizzonte temporale, dai tre ai cinque anni. Lo scandalo, a questo punto, è l'appiattimento del Pd ai voleri della banda degli incompetenti, capeggiata da Grillo e dal suo proconsole Di Maio.

Non ci sono ragioni nascoste. Ci sono ragioni evidenti: la mancanza di leadership e il timore delle elezioni, aggravato dalla scissione di Renzi. A proposito del giovane ex premier, va rilevato che, sin qui, è stato sin troppo calmo e docile in politica. Forse è il frutto dell'offensiva giudiziaria di cui è destinatario, ma probabilmente si tratta dell'assenza di un fatto specifico sul quale costruire una crisi. C'è un altro elemento di cui noi, immersi nella realtà nazionale, non ci rendiamo abbastanza conto: si tratta del ruolo pervasivo dell'autorità giudiziaria che colpisce l'autonomia della politica e, soprattutto e in modo devastante, l'attività economica degli italiani. Il condimento adatto a un paese che da sempre ha deciso di combattere la ricchezza non la povertà.

Processi civili della durata superiore agli otto anni non sono solo un prezzo insostenibile per noi sudditi, ma una sostanziale totalizzante dissuasione per chiunque, dall'estero vorrebbe e potrebbe intraprendere qualcosa in Italia. E desta stupore, ma non tanto, che le associazioni di categoria (magistrati) e gli organi di autogoverno non si pongano il problema, non affrontino il «problema giustizia» con la volontà di offrire un adeguato servizio agli italiani, che avrebbero il diritto di pretenderlo. Già la giustizia dovrebbe essere un servizio offerto e imposto ai cittadini dallo stato: efficiente ed equo. La sensazione è invece che, come per la scuola, si facciano leggi per i magistrati non per i cittadini utenti della giustizia. Nulla si può fare in questa direzione se gli stessi magistrati non si pongono il problema del ruolo avuto dal sistema su eventi come la diffusione della Xylella o come il disastro Ilva.

L'ultimo colpo dato agli impianti di Taranto è il rifiuto (di sicuro derivante dagli atti della causa) di consentire ulteriormente l'esercizio dell'altoforno n. 2; quando, di conseguenza ArcelorMittal dispone la Cassa integrazione per 3.500 lavoratori, il sindacato e la politica si ribellano invocando l'insostenibile idea che l'azienda debba continuare a pagare i lavoratori anche in assenza di lavoro. L'ipotesi che a metterci i soldi (per pagare chi non lavora, al di là delle misure di sostegno sociale) sia lo stato è un'altra follia da democrazia alla canna del gas. Siamo giunti così in basso, la notte è così nera, che non può non accadere che si cambi qualcosa, prima di tutto gli uomini e poi le loro organizzazioni.

Se le Sardine hanno un senso (e lo hanno, vista una mobilitazione così vasta), proprio dal basso potrà avviarsi quel processo di rinnovamento di cui abbiamo bisogno più dell'aria viziata che respiriamo. Che i giovani (a prescindere dalle stesse Sardine) si organizzino per contare è un elemento di pulizia etica e politica. Irrinviabile.

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