1-Beppe Grillo, il retroscena: vuole Virginia Raggi al posto di Luigi Di Maio. Il M5s si autodistrugge?

Categoria: Italia

2- Lucia Borgonzoni, minacce al ristoratore "leghista": "E questi sono quelli che ci accusano di fomentare odio?"

14 Dicembre 2019 liberoquotidiano.it

1-Beppe Grillo pare non sia mai stato così presente nel Movimento 5 stelle. Da quando tre senatori pentastellati se ne sono andati per entrare nella Lega, il fondatore del M5s ha telefonato a Ugo Grassi, Stefano Lucidi e Francesco Urraro, nel tentativo di farli desistere. Invano. Però in questo modo è riuscito a contenere la fuga di altri 20-30 parlamentari. Il suo obiettivo è arrivare infatti a fine legislatura, quindi al 2023 ma vorrebbe almeno tirare fino 2021 quando si tornerà a votare per il Comune di Roma. Il piano di Grillo, rivela Il Giornale, non è mantenere la leadership di Luigi Di Maio. Ma di affidarla a Virginia Raggi.

Sì, la Raggi, la tanto contestata - anche dai grillini - sindaca di Roma. Ora diventata la "pupilla" del fondatore. Gli indizi sono diversi: sia Grillo che la Raggi da mesi sono in rotta con Di Maio; entrambi non sopportano Matteo Salvini e soprattutto Grillo si è inventato un sito - cosefatte.it - in cui elenca tutti gli obiettivi raggiunti dalla Raggi. Insomma, Grillo sarebbe proprio tentato di lanciarla come capo politico del Movimento.

Non sarà facile. La Raggi non è candidabile per la regola del doppio mandato. Certo, potrebbero esseri delle deroghe. Un parlamentare 5 stelle dice che "è difficile immaginare che la Raggi torni a fare l'avvocato". E ancora: "Beppe ha apprezzato la determinazione con cui la Raggi ha affrontato tutti gli attacchi che le sono piovuti addosso in questi anni".

2-Lucia Borgonzoni, minacce al ristoratore "leghista": "E questi sono quelli che ci accusano di fomentare odio?"

14 Dicembre 2019 liberoquotidiano.it

Nell'Italia del 2019 organizzare una cena per la Lega può costar caro. Il ristoratore Dario Padovani, della Locanda della Zucca a Ferrara, è stato minacciato perché giovedì prossimo nel suo locale ospiterà una cena natalizia di leghisti. E dire che a Ferrara, per la prima volta dal Dopoguerra, governa un sindaco del Carroccio, Alan Fabbri. Sintomo, però, che nella rossa Emilia i "democratici di sinistra" non hanno smesso di sentirsi padroni, anche delle vite di chi non la pensa come loro.

A denunciare la vergogna è stata Lucia Borgonzoni, la candidata leghista alle regionali in Emilia Romagna del prossimo 26 gennaio: "Chiamate intimidatorie, boicottaggi, minacce, odio sui social. E tutto per essersi permesso di ospitare nel suo ristorante una cena natalizia della Lega, promossa da una locandina goliardica. E questi sarebbero quelli che accusano la Lega di fomentare l'odio? C'è un brutto clima". "Noi andiamo avanti senza paura - ha concluso la Borgonzoni -, forti delle nostre idee. Tanta solidarietà al titolare. I suoi cappellacci, consigliatissimi, vincono sull'odio 10 a 0".