Salvini, tutto pronto per l'agguato: la nuova legge elettorale in combinazione con il taglio dei parlamentari

Categoria: Italia

Ma i tempi difficili per l'ex ministro non si limitano a quelli, perché c'è anche la decisione della Consulta sul referendum leghista e le elezioni in Emilia e Calabria

10 Gennaio 2020 liberoquotidiano.it –lettura2’

Per Matteo Salvini è arrivato il momento di tirare le somme. "La battaglia sulle firme sul referendum sulla riduzione dei parlamentari è solo uno dei tre colpi di fucile di chi punta ad abbattere, emarginare o, comunque, sterilizzare Salvini". Parola di Augusto Minzolini che, sul Giornale, parla del ruolo chiave di Forza Italia. Sono gli azzurri i più divisi internamente, tra chi sostiene o meno il leader della Lega. "C'è la battaglia sulle firme, infatti, ma anche quella che è avvenuta ieri nella giunta per le autorizzazioni a procedere di chi vorrebbe votare subito la messa in stato d'accusa di Salvini, per trasformarlo in un martire in chiave elettorale, e chi, cioè governo e maggioranza, punta a rinviare il verdetto" spiega il retroscenista.

Ma i tempi difficili per l'ex ministro non si limitano a quelli, perché c'è anche la decisione della Consulta sul referendum leghista e le elezioni in Emilia e Calabria. Senza, ricorda Minzolini, dimenticarsi "la madre di tutte le battaglie", quella sulla legge elettorale: un proporzionale con sbarramento al 5 per cento che metterebbe in moto una serie di processi con l'obiettivo di rivoluzionare la geografia politica in modo da spogliare Salvini del ruolo di sicuro vincitore delle prossime elezioni, privandolo di conseguenza dell'egemonia che esercita sul centrodestra e non solo.

Un epilogo confermato dal grillino, Federico D'Incà: "Il combinato disposto tra l'introduzione immediata della legge sulla riduzione dei parlamentari e la nuova legge elettorale sarebbe perfetto: si blinderebbe la legislatura per avere il tempo di avviare una serie di processi politici che ridurrebbero i partiti a non più di 5 o 6. In più una legge che preveda che le maggioranze si facciano in Parlamento, cambierebbe il lessico della politica: sarebbe più incline al dialogo e meno divisivo. Il sovranismo finirebbe su un binario morto". E l'accordo - come ricorda Minzolini - c'è davvero. Lo ha ammesso il sottosegretario 5 stelle Gianluca Castaldi: "L'opposizione di Leu è stata solo formale, visto che loro finiranno nel Pd; e anche a Renzi va bene uno sbarramento del 5 per cento, visto che punta a prendersi una parte di Forza Italia, anche se io penso che sarà Berlusconi, che è più furbo, a prendersi lui". Tutte ipotesi che Salvini vorrebbe scongiurare proprio con le elezioni anticipate.