IL MURO DI BETTINO – IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI: CRAXI DIVIDE ANCORA GLI ITALIANI.

Categoria: Italia

TRA I LEGHISTI PREVALE CHI LO APPREZZA - IL LEADER SOCIALISTA CONDANNATO DAL 63% DELLA BASE 5 STELLE. MAGGIORI I «CONTRO» ANCHE TRA I DEMOCRATICI

Nando Pagnoncelli corriere.it 25.1.1.2020 da dagospia.com lettura2’

- SONO SOPRATTUTTO I PIÙ GIOVANI, TRA I 18 E I 34 ANNI, A NON CONOSCERLO O AD AVERNE UNA CONOSCENZA MOLTO SUPERFICIALE…

A vent’anni dalla scomparsa di Bettino Craxi si è tornati a parlare di uno dei principali protagonisti della politica italiana del Dopoguerra: la sua figura ha da sempre polarizzato le opinioni per la sua azione politica e la forte personalità. Cosa pensano oggi di Craxi gli italiani?

Interpellati in proposito il 39% dichiara di conoscere bene (7%) o abbastanza bene (32%) il leader socialista, il 40% lo conosce poco, il 16% ne ha solo sentito parlare e il 5% ignora chi sia. Sono soprattutto i più giovani, tra i 18 e i 34 anni, a non conoscerlo o ad averne una conoscenza molto superficiale, mentre al di sopra dei 50 anni quasi uno su due dichiara di avere un buon livello di conoscenza.

Le opinioni si dividono su Craxi: escludendo dal sondaggio coloro che non lo conoscono, il 5% lo considera un grande statista, il 30% reputa sia stato un buon politico, con più pregi che difetti, mentre il 19% ritiene sia stato un politico mediocre, con più difetti che pregi, e un altro 19% lo liquida come un politico corrotto, il 27% non si esprime. Dunque, il 35% ha un giudizio positivo e il 38 negativo. Sorprende l’opinione dei leghisti (50% di giudizi positivi e 39% di negativi), tenuto conto che all’epoca di Tangentopoli assunsero posizioni fortemente giustizialiste. Ma si trattava di una Lega diversa, in termini di consenso, proposta politica e profilo degli elettori. Le opinioni positive prevalgono anche tra gli elettori di Forza Italia e Fratelli d’Italia (57%), mentre quelle negative sono preponderanti tra i dem (53%) ma resta un 47% favorevoli e i pentastellati (63%) contro il 37%

Craxi fu una personalità complessa, a cui furono associati diversi giudizi: oggi il 29% ritiene sia stato un politico opportunista (43% tra gli elettori del Pd e 41% tra quelli del M5S), il 16% autoritario, mentre il 15% lo considera un modernizzatore (26% tra i leghisti e gli elettori di FI e FdI) e il 10% un libertario.

L’elettorato leghista, pur mostrandosi diviso, è quello che associa maggiormente a Craxi i due attributi positivi considerati nel sondaggio (40%). In definitiva, il 46% ritiene che le critiche a Craxi siano in parte giuste, ma gli vada riconosciuto anche un ruolo positivo, il 5% ritiene che sia stato ingiustamente demonizzato e la sua figura debba essere riabilitata, mentre il 22% è di parere opposto e si esprime severamente su di lui.

Quest’ultima opinione prevale solamente tra i pentastellati (51%). Ed è interessante osservare che tra gli elettori del Pd — molti dei quali provengono dal Pci, che di Craxi fu acerrimo avversario — pur permanendo opinioni non benevole nei confronti del leader socialista prevalga l’idea che vadano riconosciuti i suoi meriti.

Insomma, con il passare del tempo l’immagine di Craxi continua a polarizzare le opinioni di chi ricorda la sua stagione politica, mentre tra chi ha conosciuto poco la sua storia i più sospendono il giudizio o ne danno una valutazione negativa. Nonostante poco meno della metà di chi ricorda quella stagione ritenga che si debbano riconoscere i meriti di Craxi, la maggioranza conferma che il nostro è un Paese che fa fatica a fare i conti con la storia.