Caro Renzi, è il momento di rassicurare e unificare

Categoria: Italia

Lode a un politico che ha qualche buona idea sulle cose da fare, ma che adesso dovrebbe giocare sull’emulazione tra idee diverse e convergenti, radunare forze anziché disperderle. Servono pantaloni più lunghi

di Giuliano Ferrara 9.2. 2020 ilfoglio.it –lettura 5’

Commenti 8

Più i soliti noti cercano di sottoporlo a gogna, più mi sta simpatico. Più i soliti vedovi delle occasioni perdute si lamentano del dolente stato delle cose politiche italiane, che peraltro secondo me vanno benone, Bisconte compreso, più penso con nostalgia canaglia agli ultimi governi significativi di questo paese: Craxi, Berlusconi, Monti, Renzi. Non ai massimi livelli, di quelli che istruiscono le pratiche per il bene della patria, ma anch’io sono un consigliori, per il bene della causa e della banda. Quindi ora vorrei dare dei consigli a Matteo Renzi.

Caro Renzi, hai fatto a sorpresa un governo che a molti di noi ha restituito, non dico il sorriso, ma una tranquillitas animi di cui avevamo bisogno dopo quel caos di asini scalcianti e molto cattivi finito ingloriosamente al Papeete. Hai fatto una scissione nel Partito democratico per ragioni politiche, cioè di potere, e hai messo nel recinto dei “renziani” un magnifico gruppazzo di combattenti (parola grossa, vabbè) per il riformismo liberale (altra parola grossa, altro vabbè, ma così lo definisce il superCalenda). Niente da eccepire, anzi applausi. Salvo per il nome che, scusa lo sbuffo di sincerità oltraggiosa, mi fa veramente cagare: non potevate chiamarlo Pdr (Partito per le riforme) o Pdl (Partito della Leopolda)? Sì lo so, Berlusconi e la Meloni, personaggi di indubbio successo, fate le dovute proporzioni tra i due, hanno mutuato il logo dai nostri due inni nazionali e patriottici della cara Italia, e il partito della nazione è pur sempre il tuo sogno segreto, ma io quel paese meraviglioso lo lascerei dove dovrebbe stare, al di sopra dei partiti (e talvolta al di sotto). Quanto alla vita viva, è buona per gli eventi vitalistici, gli è ganza, ma un po’ al di là del senso del limite. Vivi, addirittura?

Detto questo, le operazioni politiche e di potere si giustificano quando prendono il tempo per giustificarsi, quando esprimono una visione che non è un’occhiata ai fatti di domani mattina, quando si traducono in calmo attivismo dell’intelligenza, senza nervosismi, senza ansie, quando non interloquiscono con sé stesse ma cercano la conversazione con gli altri, si addentrano nella complicata frammentarietà del blocco sociale di riferimento, e stupiscono. Ora, caro Matteo, pur essendo spesso d’accordo con le cose che spesso affidi alle tue interviste e con i tuoi discorsi, devo dire che ti trovo nervoso, ansioso, frettoloso e un po’ autoreferenziale. Hai lasciato metà del tuo gruppazzo nel Pd, non tutti erano per la scissione, non a tutti conveniva, si capisce, perché li costringi nel loro perimetro organizzativo della casa madre invece di offrire loro un’area più grande di discussione e di elaborazione e di azione, perché non devi coinvolgerli e coinvolgerti? E al di là i loro, un po’ dappertutto, non ci sono italiani indisponibili per le avventure con cui vale la pena di parlare e intendersi per quanto possibile?

Sei uno dei pochi che dispone di qualche buona idea sull’economia, la società, le istituzioni, sulle cose da fare per non morire di noia a rifare quelle già fatte, ma anche gli altri qualche ideuzza di tanto in tanto la tirano fuori: invece di brandire le tue idee come slogan identitari, di cercare uno spazio che non hai nessun bisogno di cercare sgomitando, perché c’è già, non sarebbe meglio giocare sull’emulazione tra idee diverse e convergenti, radunare forze anziché disperderle nella gara a cronometro, impostare una maratona a squadre e fare squadra larga? La Cgil e gli altri sindacati e associazioni, ma che, ti fanno schifo? No di certo, e allora parlaci, trova luoghi di unificazione discorsiva, punti di contatto con la stessa solerzia che hai impiegato nell’assemblaggio di imprenditori e finanzieri intelligenti, capaci; bada agli intellettuali, che sono tanto inservibili quanto indispensabili, e rivedi criticamente la tua diffidenza sacrosanta per le intermediazioni, visto che i corpi intermedi sono nel bene e nel male il sale della nostra esperienza democratica, alla fine. La rupture o rottamazione è alle tue spalle, è stata la tua forte spinta, ora la tua ricerca deve inclinare verso un’evoluzione, pantaloni sempre più lunghi, programmi sempre più solidi, inventiva sulle forme politiche e sociali della mobilitazione.

Puoi tranquillamente pensare che questi spunti sono metodologia, astrazione, che a te tocca far pesare i tuoi senatori, punto e basta, e farli pesare in una logica non nuovissima di coalition power, essi servono e dunque costano, ma attento che la concretezza, e anche il mercato delle vacche, cose che noi non moralisti non disprezziamo affatto, non si riduca a un gioco piccolo e corto di ritorsioni, risentimenti, annaspamenti tra i sondaggi. Secondo me, nonostante tu non abbia fatto tutto quanto era necessario, forse, per mostrarla nel suo lato migliore e meno verboso, hai una bella faccia di politico italiano e uomo di stato che a quarant’anni ha da dire e fare molte cose ancora, nonostante le avventure a zig zag della tua precocità. Datti peso, metti pesi scespirianamente al tempo, rassicura e unifica: non te ne pentirai.

Commenti

10 Febbraio 2020 - 13:45

Sono d'accordo quasi su tutto, tranne per una cosa, che poi è la stessa che mi preoccuperebbe fossi Calenda e mi apprestassi a governare Roma: farsi piacere i sindacati.

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RispondiGiioNu

10 Febbraio 2020 - 11:22

Speriamo legga questi consigli a cui aggiungerei "smetti di essere polemico" Ma dubito ne faccia tesoro . Peccato

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RispondiJ.WranglerJ.Wrangler

10 Febbraio 2020 - 11:02

Non si possono mettere i pantaloni lunghi a Gian Burrasca, come a dire i pantaloni a tubo di stufa di Brummel per l'Emerito.

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09 Febbraio 2020 - 17:48

Caro Ferrara - Arcanum non est. Nel vestito di Arlecchino dell'area di sinistra, nessuno vuole Matteo Renzi leader. Non lo tollera tale né Leu e neppure Franceschini e, diciamolo pure anche le opposizioni. La spiegazione della vita stentata di VI, I suoi amichevoli, sensati consigli, sembrano non considerare due realtà in essere: la consistenza numerica dei 5S in Parlamento e i consensi della Lega e del cdx. Finché si evita la conta elettorale, per nobili motivi, ovvio, non restano che i giochi di Palazzo. Rassicurare e unificare, chi? I transfughi 5S, quelli del PD, le Sardine o il cdx?

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RispondiAndrewAndrew

09 Febbraio 2020 - 16:26

Più l'Elefantino e Cerasa cercano di sublimarlo, più mi diventa antipatico! Al contrario , più mettono alla "gogna" Salvini e Trump, più mi diventano simpatici. Un consiglio: " cambiate cavallo"!

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Rispondileless1960

10 Febbraio 2020 - 14:06

Mi verrebbe da dire che debba essere lei, piuttosto, a cambiare giornale. E invece proprio no! Rimanga, dica la sua, stiamocene qui stretti stretti, ciascuno con il suo diverso punto di vista ad arricchire l'altro. A mostrargli un'altra verità possibile. Certo, però, sforzandoci soprattutto noi, semplici lettori, e tener alto il livello delle riflessioni. E, se possibile, anche delle simpatie.

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Rispondieleonid

09 Febbraio 2020 - 16:00

Mi paiono buoni i suggerimenti che propone direttore. Però non dimentichiamoci che cercare di unificare i propri intenti con quelli dei vecchi amici del PD e dei grillini ,che non sono tanto in linea con i suoi , Renzi faccia non poca fatica. Mi sembra che Lei suggerisca la tattica della vecchia DC che fece accordi con tutti i partiti eccetto MSI , ma non dimentichiamoci che allora la DC aveva più del 30% dei consensi e quindi poteva dare le carte . Renzi oggi non mi sembra che abbia queste percentuali di consenso, oltre a non pochi acerrimi nemici nel PD. Sono d'accordo con lei che fare il muso duro nelle attuali condizioni politiche con un Salvini pronto a cavalcare il populismo di destra forse è peggio del giustizialismo alla Bonafede. Ma è indubbio che per poter esprimere le sue idee ,Renzi deve rimanere in sella e condurre il gioco fino a quando potrà permetterselo. Mollare tanto per mollare non produrrebbe quello a cui Lei allude ma solo il suo suicidio politico.

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RispondiAndrewAndrew

10 Febbraio 2020 - 11:27

Si è già suicidato, è solo un bulletto morto che cammina, (in politica). A proposito di coerenza istituzionale Le rammento: " se perdo il referendum, mi ritiro dalla politica"

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RispondiCacciapuoti

09 Febbraio 2020 - 13:29

propongo ferrara cardinale.