1-Giancarlo Giorgetti, lo sfogo: "Matteo Salvini deve calarsi nelle istituzioni o non andrĂ  mai a Palazzo Chigi"

Categoria: Italia

2- Piero Fassino PD sulla Lega: "Immigrazione e politiche economiche, meglio loro del M5s"

19 Febbraio 2020 liberoquotidiano.it –lettura 2’

Giancarlo Giorgetti, ormai "Grillo parlante" di Matteo Salvini, lo continua a ripetere al suo leader e ai colleghi leghisti. Bisogna togliersi dalla testa che si possa andare in tempi brevi a elezioni anticipate perché equivarrebbe a illudersi. Quella che sta attraversando il governo è solo una crisi, un momento di tensione che non porterà in ogni caso alla caduta dell'esecutivo perché nessuno ha la voglia né la convenienza.

Augusto Minzolini, in un retroscena su il Giornale, rivela che secondo l'ex sottosegretario leghista alla presidenza del Consiglio del governo giallo-verde, Salvini deve cambiare strategia e "accettare la sfida di una legislatura di riforme, magari assecondando l'idea di un altro governo". Addirittura, Giorgetti avrebbe confidato ad un senatore di Forza Italia che "se non si cambia schema restiamo fermi al palo e non facciamo il bene del Paese". E "Matteo (Salvini) dovrebbe calarsi nelle istituzioni. Se insiste così", avverte il leghista,

"a Palazzo Chigi non andrà mai".

2-ETROSCENA Piero Fassino sulla Lega: "Immigrazione e politiche economiche, meglio loro del M5s" 19 Febbraio 2020

Secondo Piero Fassino, in questa confusione totale in cui si trova il governo, l'unica certezza è che il Pd ha più punti in comune con la Lega che con il Movimento 5 stelle. Rivela Augusto Minzolini in un retroscena su il Giornale che l'ex sindaco di Torino, nei corridoi di Montecitorio ragiona in questo modo: "Dato che non si può votare da qui ad almeno un anno, vogliamo vivacchiare o osare, mettere in cantiere riforme importanti, occuparci della forma di governo, parlare di cancellierato o di elezione diretta del presidente? Messa così si potrebbe coinvolgere anche una parte dell'opposizione". Quindi la bomba: "A cominciare dall'anima di governo della Lega con la quale sulle scelte economiche abbiamo sicuramente più punti in comune che con una parte dei grillini. Per non parlare dell'immigrazione: se la posizione fosse quella che aveva Roberto Maroni, io non avrei nulla da ridire".

Dice ancora Fassino, secondo Minzo: "Il problema è, appunto, se vogliamo avere più ambizioni, o se dobbiamo essere bloccati da quella parte di 5stelle che non ha l'attitudine al governo. In più, coinvolgendo il centrodestra o una parte di esso, daremmo una valvola di sfogo alle pulsioni che ci sono nel Paese, visto che prima o poi si dovrà votare. Se ci fosse questa disponibilità si potrebbe anche ragionare se valga la pena di cambiare o meno il quadro politico". Parole che suonano come musica alle orecchie di Matteo Renzi, che contesta punto su punto le politiche economiche del M5s e che, chissà, forse guarda con qualche sorta di interesse alla Lega "moderata" di Salvini & Co...