La Germania gela l'Italia e dice no agli Eurobond

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Il ministro dell'Economia tedesco Altmeier respinge la proposta di emettere obbligazioni comuni come soluzione per l'impatto economico del coronavirus: "C'è già lo scudo della Bce, non si conducano dibattiti fantasma"

di Massimo Maugeri, 24.3.2020 agi.it - lettura 2’

Stop della Germania ai coronabond. Berlino boccia la proposta del presidente del Consiglio Giuseppe Conte di varare dei titoli pubblici europei, che potrebbero essere emessi dal Fondo salva Stati, come strumento per aiutare i governi a fronteggiare la devastante crisi economica legata al coronavirus.

La frenata arriva direttamente dal ministro tedesco dell'Economia, Peter Altmaier, a poche ore dall'inizio della riunione dei ministri delle Finanze della zona euro a Bruxelles. Altmaier definisce il dibattito sui coronabond "un dibattito fantasma": "siamo tutti decisi a impedire una nuova crisi del debito in Europa, ovunque si presenti - ha detto il ministro tedesco intervistato da Handesblatt - ma consiglio cautela quando vengono presentati presunti nuovi concetti geniali, che molto spesso sono solo una riedizione di concetti vecchi già respinti".

Concetto ribadito dallo stesso Altmaier anche al termine di un vertice con i maggiori economisti tedeschi convocato per valutare l'impatto del coronavirus sull'economia tedesca. "È molto importante la solidarietà europea - ha detto - ma fortunatamente le proposte su eurobond o similari non hanno trovato grande riscontro". "Posso solo raccomandare che non si conducano dibattiti fantasma", ha ribadito il capo dell'economia del governo Merkel.

"Oggi c'è una seduta dell'Eurogruppo via teleconferenza coordinata da Bruxelles - ha ricordato Altmaier - si discuterà di soluzioni pragmatiche e flessibili. Già c'è lo scudo di protezione che è stato allargato dalla Bce. Altre questioni devono ancora essere discusse, ma certo non si vedono cambi di strategia per motivi ideologici: lo riterrei sbagliato".

La proposta italiana, ovvero l'emissione di obbligazioni garantite da tutti i paesi dell'Unione Europea per finanziare le spese legate al contenimento del virus sia in campo sanitario sia per far fronte alle sue pesantissime conseguenze economiche, era stata messa sul tavolo da Conte in occasione dell'ultimo vertice Ue in teleconferenza e poi rilanciato in una intervista al Financial Times. La proposta aveva ricevuto l'appoggio oltre che della Francia, anche della Spagna e del Portogallo mentre era stato immediato il 'no' olandese.

Una apertura era arrivata dalla stessa presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: "Stiamo guardando a tutti gli strumenti e qualunque aiuto verrà utilizzato per mitigare le conseguenze economiche dell'epidemia - aveva detto von der Leyen in una intervista radiofonica alcuni giorni fa - questo vale anche per i Coronabonds: se aiutano e se sono correttamente strutturati, saranno usati". Ma il no di Berlino sembra rendere molti difficile la partita.