Burocrazia e magistratura bloccano l’Italia: i 10 freni a mano da far sparire

Categoria: Italia

È cambiato lo spirito pubblico, l’etica collettiva. Il paese che aveva visto la collaborazione e il conflitto tra borghesia e classe operaia come chiave di volta del suo successo, improvvisamente ha invertito rotta.

Piero Sansonetti — 5 Aprile 2020 ilriformista.it lettura 2’

Burocrazia e magistratura bloccano l’Italia: i 10 freni a mano da far sparire

Dal 1992 ad oggi l’Italia è cresciuta pochissimo. Quattro o cinque volte meno dei principali paesi europei. Diciamo di Francia e Spagna, per citare due paesi abbastanza simili al nostro. L’economia è ferma in tutti i settori. E se cammina va col freno. Eppure nel ventennio precedente l’Italia era cresciuta molto. Sul piano produttivo, della ricchezza, dei diritti. Era cresciuta più di tutti gli altri paesi europei – nonostante una situazione politica molto difficile, segnata dalla lotta armata e da una attività dilagante della mafia al Sud – ed era diventata la quinta o forse addirittura la quarta potenza industriale del mondo. Cosa è successo a un certo punto?

È cambiato lo spirito pubblico, l’etica collettiva. Il paese che aveva visto la collaborazione e il conflitto tra borghesia e classe operaia come chiave di volta del suo successo, improvvisamente ha invertito rotta. Il suo obiettivo non è stato più quello di garantire ricchezza e diritti, ma di garantire onestà. Cosa sia esattamente l’onestà è un segreto. Si sa come si manifesta pubblicamente: affermando la superiorità della magistratura, e subito dopo (subordinata a essa) quella della burocrazia politica e amministrativa.

Il risultato è quello che vediamo: il trionfo delle procedure e la sconfitta del prodotto e dei produttori. Di conseguenza una riduzione dei profitti e della libertà di impresa, e parallelamente una forte riduzione dei diritti e della libertà dei lavoratori. E anche del loro benessere. Fatevi questa domanda: le imprese erano più libere e attive nel 1991 o oggi? Poi fatevi questa seconda domanda: i lavoratori dipendenti avevano più diritti e capacità di conflitto nel 1991 o oggi? La risposta è scontata. Il fatto che in questi anni si sia riusciti a danneggiare tutti e due i partecipanti al conflitto è la prova del fallimento.