Il compagno Grillo: "Stiamo a sinistra. Il governo è un miracolo"

Categoria: Italia

Beppe Grillo interviene e difende Davide Casaleggio: "Gli dobbiamo gratitudine". Striglia il M5s ericorda quale sia la linea: "Abbiamo una grande occasione. Meglio la sinistra che la destra". Teme la dissoluzione

CARMELO CARUSO 15 SET 2020 ilfoglio.it

Beppe Grillo interviene e difende Davide Casaleggio: "Gli dobbiamo gratitudine". Striglia il M5s e ricorda quale sia la linea: "Abbiamo una grande occasione. Meglio la sinistra che la destra". Teme la dissoluzione

Parla di fossili ma perché sente puzza di dissoluzione e difende Davide Casaleggio, ma lo tratta come un vecchio zio, “lo dobbiamo ringraziare perché ci ha dato la tecnologia”.

Dopo lo sciopero di Casaleggio che ieri, con una mail agli iscritti modello imprenditore sconsolato, ha abbassato il voltaggio della sua creatura, l’associazione Rousseau (scusateci ma non possiamo più garantire i servizi perché non tutti i parlamentari stanno pagando), interviene Beppe Grillo in versione pater familias: “Siete i miei figli, vi amo da morire”.

 

Si è elevato davvero collegandosi, questa mattina, con il Senato dove si presentava il decreto Mise sulle comunità energetiche e l’autoconsumo. E tutti hanno capito che era il pretesto per regolare i conti all’interno dei 5s. Ha infatti ha tirato per le orecchie senatori e deputati perché “siete vittime del di dentro e forse stando dentro si perde un po’ di libertà ma si acquista in competenza”. Grillo ha difeso il governo “dove ci sono persone intelligenti” al contrario dei sindacati “che sono rimasti al novecento” e ha perfino invitato a pranzo la Confindustria con cui “bisogna parlare e dire sediamoci intorno a un tavolo”.

Ha pure proposto sindacati digitali “che controllino l’uso dei dati”, ma questa era il suo solito colore, un pensiero alla Grillo. Insomma, che si è collegato a fare? Ha indossato la toga e ha urlato la sua gratitudine a Conte che “ha fatto un miracolo” e ha straparlato di reddito di cittadinanza che questa volta vuole addirittura “universale” tanto da fare sorridere Iv e Luciano Nobili: “Grillo vuole un’Italia fondata sul sussidio”. E per un momento è tornato il Grillo di piazza “è un momento straordinario per fare le riforme, ma il Parlamento pensa alle nomine”.

Ha detto Parlamento e chiaramente si è trattenuto perché non poteva dire il governo che tanto ama e loda. Si è dovuto mostrare e non solo perché lo doveva a Casaleggio (più al padre) ma per ricordare quale sia il verbo della casa: “La sinistra ha poche idee, la destra non le ha, noi ne abbiamo qualcuna: mettiamo insieme le energie”. Fa il riluttante ma chiede in pratica a Zingaretti “non lasciarmi”. In questo momento non è il Pd a essere subalterno al M5s ma è Grillo che non lascia alternative al M5s.