Brunetta in love: "Di Maio sei intelligente. La tua lettera sembra scritta da me"

Categoria: Italia

"Caro Luigi, tu mi somigli. Sei diventato un leader, sei veloce. Ti prego non cambiare troppo. Alcune delle tue idee sono le stesse di FI. Troviamoci". L'intervista (lettera) di Renato Brunetta sulle dieci proposte di Di Maio

CARMELO CARUSO 28.11. 2020 ilfoglio.it

"Caro Luigi, tu mi somigli. Sei diventato un leader, sei veloce. Ti prego non cambiare troppo. Alcune delle tue idee sono le stesse di FI. Troviamoci". L'intervista (lettera) di Renato Brunetta sulle dieci proposte di Di Maio

RENATO BRUNETTA LUIGI DI MAIO M5S FORZA ITALIA

Roma. Affettuosamente suo. Caro Luigi Di Maio conservi questa lettera (vera) che sta per ricevere perché nessuno ne scriverà mai una simile. Il suo intervento di ieri sul Foglio ha scatenato qualcosa di bellissimo. I suoi dieci punti per l’Italia, “ben enunciati, la sua saggezza, il suo buon senso”, hanno davvero gareggiato con i pensieri del presidente e professore Renato Brunetta che, come direbbe lei, “ringraziandoci per lo spazio offertogli”, replica così. “Prima di ragionare sui contenuti di ‘Dieci punti per una svolta’ mi rivelo. Devo premettere che io, Brunetta Renato, ho una grande simpatia umana, e non solo, per Di Maio Luigi”.

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Intorno alle qualità dell’uomo. “Di Maio è giovane, intelligente, rispettoso, veloce, sa ascoltare, e con un vecchio signore, come sono io, si è sempre comportato in maniera corretta. Dai saluti in Transatlantico, alle interlocuzioni più ravvicinate”. Dichiarazione d’intenti e d’affetto. “Umanamente, intellettualmente, personalmente, io, Brunetta, sto con Di Maio. Qualunque cosa questo voglia dire”. Nel corso della giornata, il documento è stato esaminato dal sopraddetto. “Dopo la lettura del tuo programma politico, non posso che dire: finalmente. Ben atterrato da Marte e lo dico senza ironia”.

Sul tormento del passaggio, sulla capacità del cambiare opinione di Di Maio. “Come sai, l’atterraggio non è altro che una transizione, il segnale conclusivo, faticoso e doloroso che ti sta trasformando da leader di movimento a leader di partito”. La lunga marcia dal vaffa alla Farnesina. L’età adulta. “Quello che Di Maio sta interpretando oggi, ma non solo da oggi, è un percorso iniziato dopo il suo ingresso nelle istituzioni”. Ancora sulla difficoltà della transizione e sugli ostacoli da superare. “Caro Luigi, la transizione è una sorta di rinascita, io la definisco un parto. Presenta rischi. Da un movimento basato sui meet up, sulle offese fino agli esiti di oggi, fino a questo testo da leader”. Le ferite degli anni, le incomprensioni fra una parte del M5s e Brunetta. La sofferenza. “Non posso dimenticare le insolenze. Le parole odiose di Beppe Grillo sulla mia persona. Il giorno più brutto fu quello del Circo Massimo. Le parole irripetibili indirizzate nei confronti di Silvio Berlusconi. Quanto dolore”.

La svolta. Brunetta vede in Di Maio il suo passato. L’agnizione. “La tua lettera di ieri per ben il novantacinque per cento del suo contenuto l’avrei potuta scrivere io. Venti o trent’anni fa”. Sulla prosa, sulla qualità del lessico di Di Maio. “Il testo è scritto bene. E’ intelligente, quasi prevedibile. Mi ha lasciato un buon sapore ma anche un pizzico di desiderio inappagato. Dov’è la rivoluzione? Dove sono i colpi bassi? E la rottura di tutto e con tutti? Dove l’utopia? Non ho trovato tutto questo. Si è forse perso nell’atterraggio?”. Elogio della mitezza del ministro degli Esteri. “Per carità, preferisco il politico programmatico di oggi rispetto alle insensatezze solipsistiche e oniriche di Grillo. Mille volte te. Mi rivolgo all’amico. Rimbocchiamoci le maniche, ragioniamo insieme sul decreto Dignità, sul Reddito di cittadinanza. No, caro Luigi, non basta aggiornarlo. Sono state boiate pazzesche. Ma non preoccuparti. Anche io ne ho fatte. Forse più di te. Te le puoi ancora permettere”.

Note sul pericolo della polverosità in politica. “All’amico consiglio: non omologarti troppo. Di omologati ne abbiamo fin sopra i capelli. Mantieni un po’ della tua diversità. Non giocare a farti accettare dai benpensanti. In fondo, non sono forse così noiosi?”. Ciò che accomuna Brunetta e Di Maio. “Siamo entrambi figli della periferia. Rivesti ora una posizione di grande prestigio e dimostri che in Italia funziona la nostra democrazia e gli ascensori sociali. Ti prego. Cambia ma non troppo”. Di Maio ‘brunettizzato’. “Dicono che mi somigli, ma non so in verità dirti se sia un pregio. Ti posso fare una confidenza? Anche io mi sono stufato di fare sempre Brunetta”. Realizzabilità della proposta di Di Maio: fondo sovrano italiano. “ Sai chi ha parlato di questo fondo per primo? Sestino Giacomoni. FI. Si può fare”. Trovarsi, frequentarsi. “Perché non facciamo la rivoluzione insieme su questi temi? Così mi fai tornare giovane”. Di Maio socialista, possibile ingresso nel Pse. “Le vie del signore sono infinite. Se me lo dici per tempo, ci posso pensare e aggiungermi pure io. Tuo. Renato”.