Lega, i segretari regionali di Salvini: Durigon nel Lazio, Molteni in Lombardia

Categoria: Italia

Entro Natale il cambio dei coordinatori. Ma non mancano le tensioni in Veneto, Piemonte e sotto al Pirellone. Così il Capitano prova a dare una scossa al partito. Durigon prenderà il posto di Zicchieri

SIMONE CANETTIERI 30.11. 2020 ilfoglio.it lettura2’

Così il Capitano prova a dare una scossa al partito. Durigon prenderà il posto di Zicchieri

Prima di Natale. Forse già la prossima settimana. A fari spenti, e con diverse proteste, Matteo Salvini sta mettendo la testa sui nuovi coordinatori regionali della Lega. La novità delle ultime ore riguarda la promozione del fedelissimo Claudio Durigon, già sottosegretario al Lavoro, al posto di Francesco Zicchieri (che dovrebbe occuparsi delle elezioni comunali al centro sud). Un avvicendamento indolore? C'è chi dice di sì (i due sono legatissimi) e chi invece scuote la testa. Sta di fatto che il risiko di Salvini è partito e da settimane.

Il tappo è saltato con le dimissioni di Lorenzo Fontana, ex ministro della Famiglia, in Veneto, regno di Luca Zaia. Per molti, all'interno della Liga, è stato un atto di guerra. Sta di fatto che in queste ore circola il nome del giovane deputato Alberto Stefani, dato in vantaggio su tutti.

Il vero nodo è in Lombardia: Salvini vuole togliere a tutti i costi l'oppositore interno Paolo Grimoldi da segretario regionale. Al suo posto due possibilità da far digerire ai lumbard: Guido Guidesi e Nicola Molteni, entrambi ex sottosegretari. Ma quest'ultimo è dato avanti nelle quotazioni.

 

Malumori anche in Liguria e Piemonte dove sono destinati a lasciare i rispettivi ruoli di coordinatori regionali Edoardo Rixi e Riccardo Molinari. Entrambi non proprio entusiasti di questo avvicendamento, tanto che radio-transatlantico li ha visti più volti insieme a confabulare.

 

Per la Liguria si fa il nome del deputato Lorenzo Viviani al posto dell'ex viceministro ai Trasporti. Mentre il sindaco di Novara Alessandro Canelli dovrebbe succedere al capogruppo alla Camera Molinari.