Mettiamo a nudo la grande farsa sul Mes

Categoria: Italia

Lo psicodramma sul Fondo salva stati nasconde una tripla verità. Le critiche vuote dei sovranisti. L’effetto stigma in Europa, generato proprio dai populismi. L’incapacità di archiviare la logica anti euro. Come liberare l’Italia da queste follie

LUCIANO CAPONE 05.12. 2020 ilfoglio.it lettura3’

C’è un governo che rischia di cadere e un paese che tiene bloccata l’Eurozona sulle modifiche marginali di un trattato e non si capisce perché. Partiti che erano a favore della riforma del Mes ora sono contrari e partiti che erano contrari ora sono a favore, mentre altri sono spaccati. Lo psicodramma politico sul Mes, che carsicamente riemerge in prossimità dei vertici europei, è difficile da spiegare agli italiani. Figurarsi all’estero. E infatti gli altri stati europei, pazientemente, fanno finta di niente e da un anno aspettano che finisca l’ammuina e si arrivi alla firma. Ma di cosa si sta discutendo? Quali sono le critiche dei partiti sovranisti – tra cui rientra il M5s – alla riforma del Fondo salva stati?



L’accordo raggiunto da tutti i paesi dell’Eurozona, che sono gli azionisti del Mes, prevede pochi cambiamenti che in sostanza sono due, uno meno rilevante e uno più importante. Il primo è l’introduzione delle cosiddette clausole Cacs single-limb per i titoli di stato al posto di quelle dual-limb ora in vigore. Si tratta di un aspetto tecnico che riguarda i titoli di stato in caso di ristrutturazione del debito. Con l’introduzione delle nuove Clausole di azione collettiva si intende proteggere gli stati dal ricatto dei creditori, come i fondi avvoltoio, che hanno il potere di bloccare una ristrutturazione: ora basterà un solo voto a maggioranza dei creditori (single-limb) per accettare i nuovi termini, anziché un voto a maggioranza sul totale dei titoli emessi e un altro per ciascuna serie (dual-limb). Secondo i critici – M5s, FdI e Lega – questa modifica che rende più semplice una ristrutturazione del debito verrebbe accolta dai mercati come un segnale che rende più probabile un default italiano. Insomma, siamo sempre all'“effetto stigma”: “Il Mes è una pistola alla tempia dei risparmiatori – ha dichiarato il responsabile economico della Lega Alberto Bagnai –. Chi ha investito nei Btp correrebbe il rischio di non essere rimborsato”. Fa quasi sorridere che a lanciare questo allarme sia colui che, insieme a Matteo Salvini, ha teorizzato l’uscita dall’euro e quindi la volontà di ripagare i risparmiatori in lire, con una moneta svalutata del 30-40%: una ristrutturazione del debito senza neppure far votare i creditori (né single né dual). Ma in realtà il vero “effetto stigma” sarebbe se l’Italia, unico paese dell’area euro, si opponesse alla riforma del Mes perché teme di fallire: sarebbe come dipingersi un bersaglio in fronte.



L’innovazione più importante, invece, è l’introduzione del “backstop” al Fondo di risoluzione unico, ovvero una rete di protezione comune in caso di crisi bancaria, che è un elemento fondamentale dell’Unione bancaria. Qui la critica è che servirà alle banche tedesche, come se all’Italia non facesse comodo uno strumento per arginare il contagio di una crisi bancaria esplosa in altri paesi europei. Le altre critiche, generiche, sono che il Mes impone tagli e austerità, lacrime e sangue, e ci farebbe soffrire come in Grecia. Ciò che non torna, però, è che tutti gli stati che hanno chiesto aiuto al Mes e “subìto” le sue cure sono a favore di questa riforma (inclusa la Grecia).


Ma in realtà le tecnicalità non contano nulla, la questione è molto semplice. Questo Parlamento è dominato da due partiti che hanno vinto le elezioni con programmi antieuropeisti: la Lega vuole uscire dall’euro e il M5s intende “smantellare il Mes”, che è un pilastro dell’Eurozona (“il Mes è una delle zavorre di cui ci dobbiamo definitivamente liberare” diceva pochi mesi fa il capo politico Vito Crimi). E ora Salvini costringe Forza Italia a rinnegare la sua storia, mentre Luigi Di Maio tiene in ostaggio il governo perché non riesce a far rimangiare ai suoi “portavoce” le sciocchezze propagandate per anni. In Europa invece tutti aspettano da almeno un anno che questa farsa finisca e si arrivi presto a una firma.