GLI UOMINI DI GIUSEPPE CONTE Il sarto del Recovery è un mister X. Chi è Riccardo Cristadoro?

Consulente economico del premier, studioso di Bankitalia e allievo di Salvatore Rossi. E' sconosciuto alla politica, ma c'è chi lo ritiene il curatore del piano sul Recovery. Il ritratto di un mistero

CARMELO CARUSO 06.1. 2021 ilfoglio.it lettura3’

Roma. Questa è la lista delle persone a cui abbiamo telefonato: un ex ministro dell’Economia, un importante capo di gabinetto, un sottosegretario in carica, un funzionario della presidenza del Consiglio, un capo ufficio stampa di un ministero con portafogli, un parlamentare tra i più longevi del parlamento e un deputato alla prima legislatura. Alla nostra domanda hanno tutti risposto: “E chi è?”. Il mister X, il consigliere economico di Giuseppe Conte (il più ascoltato), il delegato a cui sarebbe stato affidato il compito di “confezionare” il Recovery Plan è un noto ignoto.

Il suo nome è Riccardo Cristadoro. Ha lavorato all’ufficio studi di Bankitalia dove è entrato grazie a una borsa di studio nel 1996. A esaminarlo è stato l’attuale governatore Ignazio Visco. Il suo cv è lungo sette righe. Si è laureato a Pavia. Il suo maestro è stato Carlo Giannini. Si è specializzato in econometria. E’ esperto di mercati emergenti, di nuove valute, di sicurezza cibernetica. Insieme a Lucrezia Reichlin ha contribuito a disegnare l’indicatore Eurocoin. Non c’è scritto dove è nato e neppure quando. Dalle nostre informazioni ha 55 anni ed è lombardo. Non ha figli. Non è sposato. Non ha un padre illustre.

Al Mef alcuni lo conoscono, ma assicurano solo “di vista”. A Palazzo Chigi lo frequentano ma solo in pochissimi. Chi lo ha voluto? Dicono che sia stato suggerito a Conte da Bankitalia. Per altri gode della protezione addirittura del Quirinale. Dato che nessuno sa davvero raccontare la sua origine c’è chi si esercita sul mistero. Chi ci ha provato lo chiama “il sarto del Recovery”, il padre del primo Pnr, l’economista che avrebbe cucito i piani ricevuti dai ministeri e che hanno fatto infuriare Matteo Renzi, condotto alla crisi di governo. Se ne occupa da settembre, in una stanza vicino a quella del presidente, per volere dello stesso Conte e prima che il dossier venisse coordinato dal ministro degli Affari Europei, Vincenzo Amendola.

C’è dunque un uomo incrocio che non è solo un tecnico, non un ministro, ma neppure un semplice consigliere. E’ stato il presidente del Consiglio a indicarlo come componente della task force presieduta da Vittorio Colao e a proteggerlo da qualsiasi attacco che finora ha ricevuto. E’ insomma un protagonista che non ha goduto di nessuna attenzione da parte dei quotidiani, ma che ha avuto ampi poteri. Tutto quello che da qui in avanti si virgoletta è il risultato di conversazioni che rimangono anonime. E’ giusto precisarlo.

Fonti della maggioranza lo descrivono come il vero “playmaker del Recovery” e come il responsabile del suo fallimento (“Ha un approccio burocratico, statistico. Si è limitato a svuotare i cassetti dei ministeri e prendere piani senza ambizione. Il Mef, con il direttore generale del tesoro, Alessandro Rivera, lo sta riscrivendo. Non è colpa di Cristadoro, ma Conte ha imposto Cristadoro”).

Chi lo ha frequentato lo presenta invece come uno degli economisti più conosciuti all’estero, uno delle più brillanti menti italiane (“Ha preparato i dossier del G7 e del G20. Ha lavorato con Fabio Panetta. E’ uno dei migliori prodotti di viale XX settembre. E’ un fine tecnico. Sarebbe scorretto caricarlo di questo peso. Il Pnr non lo ha scritto lui”). Sui social esiste un account Riccardo Cristadoro, ma con delle foto di piccola evasione. Esiste invece un profilo di lavoro su Linkedin fermo al 2015 che raccoglie i suoi paper insieme a un altro economista con cui ha collaborato e che si chiama Alessandro Borin.

Cristadoro ha scritto alcuni articoli su Il Sole 24 Ore. Numerosi sono invece i suoi lavori presenti nel Bollettino di Bankitalia. Sul web, con pazienza, è possibile trovare un suo intervento (l’unico), e proprio sul Recovery, per il think thank Riparte l’Italia. Come nasce il rapporto fra Conte e Cristadoro? Sarebbe lui il vero autore, l’ispiratore della lettera congiunta Italia-Francia, Conte-Macron. Era la lettera in cui si chiedeva alla Germania di intervenire e di istituire i Coronabond. E’ in pratica l’economista dell’audacia di Conte. Consulente a titolo gratuito, Cristadoro ha preso il posto di Piero Cipollone, l’altro superconsulente economico del Conte I, nominato vice direttore generale di Bankitalia. E’ un allievo di Salvatore Rossi che è un pezzo di storia dei conti italiani. Cristadoro è solo un pezzo di una grande opportunità, il Recovery, un fuoco che non si riesce a maneggiare. Un economista che non ha mai voluto avere meriti e che rischia adesso di prendersi tutti i demeriti.

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