Ritratto dell'Infiltrato Salvini, con previsione su dove finirà

Parlare a schiovere, cercare consenso a cattivo mercato, nascondersi e alla fine farsi espellere. Presto o tardi il suo vice gli darà un ceffone

GIULIANO FERRARA 23-2. 2021 ilfoglio,it lettura3’

L’Infiltrato è piccolo piccolo, così deve essere la sua breve fenomenologia. Eccola. Salvini non capisce la politica. Sa solo dove va il vento provvisorio, e lo asseconda con parole immagini e comportamenti di basso conio, vicini alla sua rappresentazione belluina di cosa sia il popolo (il suo organo social si chiama la “Bestia”). Non ha la minima visione del passato, del presente e nel presente, del futuro. Vede bene soltanto il provvisorio degli stati d’animo, quello che lo induce a dire basta euro, viva l’euro, chiudere tutto, aprire tutto e altre scemenze da energumeno. In politica non ci vede proprio, è ultramiope, è solo un esperto e primitivo demagogo. Il suo vice, che è di un’altra stoffa, gli ha spiegato che doveva dire di sì a Draghi e a quello che rappresenta, prima di tutto una mentalità italiana evoluta, cioè europea e internazionale, se non voleva schiantarsi contro il suolo dell’irrilevanza rumorosa. L’Infiltrato questo non l’ha capito. Ha appena intuito che forse poteva tornare ministro, girare con un macchinone, darsi da fare nei comizi, minacciare le dimissioni a ogni angolo di strada, vantarsi dei suoi nuovi occhiali da adulto e da perbene, che gli stanno “come un cilindro a un cafone arricchito” (Eliot).

Draghi naturalmente ha nominato ministro il suo vice, si è guardato bene dall’imbarcare un Infiltrato nella compagine di governo. Questi allora ha deciso la sua tattica demagogica. I ministri facciano un po’ quel che vogliono e possono, il paese veda di farsi governare da questi qui che mi escludono, io faccio il controcanto dell’Infiltrato, senza farmi sgamare (povero fesso). Viene a sapere da Giorgetti che ci sarà un incontro con Scaccabarozzi, quello di Federfarma, per esaminare la possibilità di produrre i vaccini in Italia, in barba all’Europa e al mondo, come fossimo la Repubblica ungherese, e nemmanco. Notare che Scaccabarozzi aveva escluso questa possibilità per varie e consolidate ragioni, tra le quali “il tempo che stringe”, eppoi tutti hanno capito che con i vaccini finisce come con le mascherine e tutti i prodotti indispensabili sui quali si apre un mercato convulso, ora non ce n’è abbastanza, tra qualche settimana o mese te li tireranno addosso, siringa compresa. Subito l’Infiltrato dichiara: bisogna produrre i vaccini in Italia, l’Europa è stata un fallimento nel mercato dei ritrovati della salvezza (abbastanza vero, ma non sulla sua bocca).

In ragione delle varianti del virus, il governo cerca di applicare misure di relativa (troppo relativa a mio avviso) severità, il perché è appena ovvio, la campagna vaccinale ha un senso se non dilagano adesso i contagi verso una terza ondata, il faut faire avec. Guardate l’Inghilterra, campione di vaccini e di lockdown, o la Francia con il coprifuoco alle sei di sera, o la Germania o Israele, piccolina ma agguerrita guarnigione che chiude e siringa e solo dopo comincia a aprire. O è troppo guardare dalla finestra? Per lui sì, è decisamente troppo. Non torna con il suo minuscolo calcolo politico, una cosa da Papeete permanente, una tattica da spiaggia che ha già prodotto il suicidio politico come risultato, e la corrispondente salvezza dell’Italia dalla stupidità con i pieni poteri. Lui si limita a giracchiare, vitellone della politichetta, qui e là, e sente che la gente naturalmente ha voglia di aprire la sera, di fare matrimoni in ghingheri, di assembrarsi alla grande, di rimettere tutto in moto: legittimo, e perfino ovvio. E allora sparacchia a salve le sue dichiarazioni di perfetta ininfluenza, se la prende con il ministro della Salute, con il commissario tal dei tali, spinge il gioco delle invidie e delle malevolenze incrociate, insomma si comporta da Infiltrato. Presto o tardi il suo vice gli darà un ceffone, spero in pubblico, e Berlusconi gli domanderà se la politica sia fare la concorrenza a Meloni (senza l’articolo “la”, sennò “il” Cerasa mi licenzia per sessismo). Gli Infiltrati fanno così, parlano a schiovere, cercano consenso a cattivo mercato, si nascondono e alla fine vengono espulsi e messi dietro la lavagna. Wait and see.

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