“Draghi ha rifiutato di mandare 13 milioni di vaccini in Africa”, dalla Francia accuse al premier italiano

Categoria: Italia

Draghi avrebbe detto di comprendere in pieno le ragioni morali, ma di non essere d’accordo sui tempi.

Massimiliano Cassano — 1.3. 2021 ilriformista.it lettura2’

Vista dall’Italia, la prima uscita “europea” di Mario Draghi è stata un successo. Una presa di posizione autorevole del presidente del Consiglio, che con gli altri capi di stato comunitari non ha nascosto la sua delusione per il procedere a rilento del piano vaccinale e per i problemi con i fornitori.

Che l’ex governatore della Bce abbia alzato i toni durante il Consiglio Ue straordinario in videoconferenza è confermato anche dalla stampa estera, compreso il quotidiano francese Le Monde, il quale ha però sottolineato un altro aspetto dell’intervento di Draghi al vertice Ue: il suo “secco no” alla proposta di un programma, denominato “Covax”, che prevedeva la destinazione di 13milioni di vaccini acquistati da Bruxelles ai Paesi africani, in difficoltà con le scorte di farmaci visti anche i costi.

La proposta – secondo quanto riportato sul giornale transalpino – sarebbe stata avanzata dalla stessa Commissione Ue con il sostegno del presidente francese Emmanuel Macron e della cancelliera tedesca Angela Merkel. Ma, scrive Le Monde, “l’ex presidente della Banca centrale europea non ne ha voluto sentir parlare”, nonostante il parere favorevole di altri Paesi come Belgio, Svezia, Paesi Bassi e Spagna.

Draghi rilancia l’economia col vaccino Made in Italy: obiettivo 500mila immunizzazioni al giorno

Vaccini, Draghi duro al vertice Ue: “Siamo troppo lenti, basta sconti a chi ritarda forniture”

Questi, però, hanno sposato una linea simile a quella del premier Draghi, che ha detto di sostenere il Covax, ma ha messo in rilevo un problema di credibilità nei confronti dei cittadini europei se si avviassero le donazioni in questo momento in cui l’Ue arranca con le provvigioni di dosi. Draghi avrebbe detto di comprendere in pieno le ragioni morali, ma di non essere d’accordo sui tempi.

Sempre Le Monde, insieme ad altre fonti tra cui anche giornali italiani, riferisce che Draghi abbia invece appoggiato la proposta della Commissione di una stretta sulle esportazioni al di fuori dell’Unione dei vaccini prodotti negli stabilimenti europei. I Paesi che ospitano gli edifici produttivi (Germania, Belgio, Olanda e Spagna), così come quelli interessati dai contraccolpi di un provvedimento simile, come l’Irlanda, si sono opposti. Macron ha però fatto notare che “anche l’Europa ha importato i vaccini Moderna dagli Stati Uniti”. “Dobbiamo stare attenti – ha aggiunto – ad evitare la frammentazione di una produzione globale”