Golden power preventivo. I cinesi rinunciano a Iveco (e Giorgetti sorride)

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Stop alla trattativa fra Cnh Industrial e la cinese Faw Jiefang per la cessione di una divisione di Iveco. I camion in mano al gruppo Exxor non prenderanno la via del Dragone, e non ci sarà bisogno del golden power.

Di Mattia Soldi | 17/04/2021 – formiche.net lettura2’

Stop alla trattativa fra Cnh Industrial e la cinese Faw Jiefang per la cessione di una divisione di Iveco. I camion in mano al gruppo Exxor non prenderanno la via del Dragone, e non ci sarà bisogno del golden power. Esultano Giorgetti e Le Maire: manteniamo la produzione in Europa

Si chiude così, con un nulla di fatto, la trattativa fra il gruppo Cnh e la cinese Faw per la cessione di una divisione di Iveco. I camion della multinazionale controllata dal gruppo Exor non prenderanno la via del Dragone, per ora.

Cnh Industrial ha confermato la fine dei negoziati con i cinesi di Faw Jiefang, annunciando però di puntare a uno spin off delle attività “on highway” di Iveco all’inizio del 2022. Ci sono “significative opportunità per lo sviluppo del business On-Highway, derivanti da infrastrutture e soluzioni di trasporto più sostenibili e allineate con gli obiettivi del Green Deal europeo”, si legge in un comunicato dell’azienda.

Da mesi la trattativa è finita al centro del dibattito politico per i timori, manifestati da un fronte bipartisan, che l’apertura ai cinesi a una divisione di un’azienda che lavora anche nel settore della Difesa avesse ricadute sulla sicurezza.

Da Pd a Fi, da Fdi alla Lega e ai Cinque Stelle, dalle forze politiche si era levato un appello al governo Draghi per attivare il golden power sul contratto. Un’operazione tecnicamente non semplice, secondo gli addetti ai lavori. In un’intervista a Formiche.net martedì il leader della Lega Matteo Salvini ha definito “una follia” la stessa trattativa.

Al centro dei timori la divisione Iveco Defense e la possibilità di cedere a un grande gruppo cinese know-how su tecnologie dual-use. Non ci sarà dunque bisogno di applicare i poteri speciali, più volte evocati in queste settimane dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.

“Accogliamo con favore e valutiamo positivamente la notizia del mancato perfezionamento della trattativa tra Cnh e Faw Jiefang per la vendita di Iveco – commenta in una nota il ministro – il governo italiano ha seguito con attenzione e attiva discrezione tutta la vicenda perché ritiene la produzione di mezzi pesanti su gomma di interesse strategico nazionale. Il Mise, a questo punto, è pronto a sedersi al tavolo per intervenire per tutelare e mantenere questa produzione in Italia”.

La moral suasion del governo ha prodotto i suoi effetti. Negli ultimi giorni si era parlato di “rifinitura” della due diligence di Faw su Iveco e di un’offerta di circa 3,5 miliardi di euro. Non sufficiente, a quanto pare.

Esulta anche il ministro dell’Economia e dello Sviluppo economico francese Bruno Le Maire su twitter: “La decisione di abbandonare l’acquisizione di Iveco-Heuliez da parte del gruppo cinese FAW è una buona notizia. Questa operazione ha sollevato importanti questioni di sovranità industriale. Con Giancarlo Giorgetti stiamo lavorando insieme per mantenere le nostre capacità industriali in Europa”.

Si chiude così, con un nulla di fatto, la trattativa fra il gruppo Cnh e la cinese Faw per la cessione di una divisione di Iveco. I camion della multinazionale controllata dal gruppo Exor non prenderanno la via del Dragone, per ora.