Sussidi diversi per riattivare le persone

Categoria: Italia

Reddito di cittadinanza e Cassa integrazione rischiano di rivelarsi due trappole della povertà e dell’inattività

REDAZIONE 16.6. 2021 ilfoglio.it lettura2’

Èstato dichiarato inammissibile l’emendamento al decreto “Sostegni” bis presentato da una parlamentare del M5s, Valentina D’Orso, che imponeva una stretta sui percettori del reddito di cittadinanza. O meglio, la norma prevedeva la decadenza del sussidio qualora il beneficiario avesse rifiutato offerte di lavoro stagionali entro 100 chilometri dalla propria residenza. Nel caso in cui il compenso fosse stato inferiore al sussidio, l’Inps avrebbe provveduto a un’integrazione. La modifica, insomma, non fa altro che prendere un principio già contenuto nella legge relativamente a offerte di lavoro “congrue” a tempo indeterminato per estenderlo ai contratti di lavoro temporanei e stagionali. L’obiettivo, aveva spiegato la parlamentare del M5s, era quello di “incentivare il ritorno nel mercato del lavoro dei beneficiari del Reddito che in passato erano dediti a lavori stagionali garantendo loro che questo reinserimento avvenga a condizioni economicamente vantaggiose e non svilenti”.

Si trattava, insomma, di una giusta correzione a una legge sbagliata che però è stata presentata nel modo sbagliato, e quindi è inammissibile. In ogni caso, il principio è quello corretto di eliminare quei meccanismi dei sussidi che disincentivano la partecipazione al lavoro oppure incentivano il lavoro nero. Seguendo la stessa logica, che deve animare la ripartenza del paese, l’economista Andrea Garnero ha recentemente rilanciato la proposta di eliminare il divieto di cumulo tra cassa integrazione e stipendio. Anche in questo caso l’obiettivo è quello di evitare che i sussidi diventino delle trappole della povertà che imprigionano le persone fuori dal mondo del lavoro. Si possono regolare i sussidi per spingere le persone ad attivarsi e lavorare, anziché stare ferme. Sarebbe un bene per i lavoratori, per l’intera società che diventerebbe più coesa e per il sistema produttivo che ha bisogno di ripartire.