NON C’È CHE DIRE: NEL CENTRODESTRA SI VEDE PROPRIO CHE SI MUOVONO “COMPATTI”

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"IL FOGLIO” PUBBLICA UN AUDIO BOMBA DI SALVINI CHE OGGI, DAVANTI ALLO STATO MAGGIORE DELLA LEGA AL TEATRO SALA UMBERTO DI ROMA, HA MANDATO A QUEL PAESE LA MELONI

Ruggiero Montenegro per www.ilfoglio.it

“C’È MODO E MODO DI STARE ALL’OPPOSIZIONE. SI PUÒ CONCORDARE UNA QUOTA COMPRENSIBILE DI ROTTURE DI COGLIONI, CHE PERÒ VADA A MINARE IL CAMPO PD E 5 STELLE E NON FATTA SCIENTEMENTE PER METTERE IN DIFFICOLTÀ LA LEGA E IL CENTRODESTRA” - VIDEO

MATTEO SALVINI SU GIORGIA MELONI: STIA ALL'OPPOSIZIONE SENZA ROMPERCI I COGLIONI

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“È ovvio che noi abbiamo un centrodestra al governo e uno all'opposizione. Però c'è modo e modo di stare all'opposizione. Si può concordare una quota comprensibile di rotture di coglioni, che però vada a minare il campo Pd e 5 stelle e non fatta scientemente per mettere in difficoltà la Lega e il centrodestra”. Con queste parole, contenute in un audio esclusivo del Foglio, Matteo Salvini fa il punto sulle amministrative, all'indomani dell'incontro con Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi.

E lo fa senza mezzi termini, nel corso di una riunione al Teatro Sala Umberto di Roma, a cui ha partecipato tutto lo stato maggiore del partito, ad eccezione del ministro Giancarlo Giorgetti, insieme ai parlamentari del Carroccio. All'ordine del giorno doveva esserci l'analisi della sconfitta elettorale, la riforma delle pensioni e la manovra fiscale. Le prossime mosse di una coalizione la cui unità, considerate le parole di Salvini, è adesso tutta da verificare.

o fa Francesco Cundari ha lamentato una mancanza di politici come Amendola in grado di entrare con modi irriguardosi nel dibattito pubblico con la ruvidezza anticonformista che è sempre necessaria quando si denunciano i troppi equivoci presenti nelle culture e nei soggetti in una fase turbolenta della repubblica. Le ultime cartucce il vecchio leader della destra comunista le dedicò a due bersagli che anche oggi sono al centro della polemica: un certo estremismo corporativo del mondo sindacale e gli intellettuali portatori di una cultura illiberale e scontrosa con gli imperativi minimali della democrazia