1-Salvini, Landini e quella strategia della pensione nociva per giovani e donne

Categoria: Italia

2-Cingolani chiede a Draghi un aiuto contro i veti di Franceschini sul Pnrr

REDAZIONE 25 OTT 2021 ilfoglio.it lettua3’

1-L'uscita dal lavoro con 62 anni di età e 38 di contributi produce i guai maggiori proprio nei confronti di quelle categorie di persone che i maggiori oppositori della riforma pensano di difendere

“Giovani” e “donne” sono le parole più usate contro la riforma delle pensioni, soprattutto da Matteo Salvini, sponsor di Quota 100, e Maurizio Landini, segretario della Cgil nella quale si acuisce la malattia genetica di opporsi a qualunque riforma delle pensioni. Eppure nessuno dei due può ignorare che è proprio ai giovani e alle donne che l’uscita dal lavoro con 62 anni di età e 38 di contributi produce i guai maggiori, oltre a un costo per lo stato di circa 30 miliardi fino al 2028; nonostante il mezzo fiasco della misura che in tre anni ha gravato sulle casse pubbliche per nove miliardi su 19 previsti. Ma per un semplice effetto anagrafico quei 30 miliardi in più lo pagheranno soprattutto i nuovi contribuenti. Mentre il ricambio generazionale promesso nel 2018 dalla Lega non c’è stato, anzi. Lo scrissero già allora gli esperti, anche di area leghista come Alberto Brambilla, la Confindustria, l’Ocse, l’osservatorio dei consulenti del lavoro. Primo, perché il sistema previdenziale italiano non funziona con ognuno che si paga la propria pensione: è chi lavora che finanzia gli assegni a chi sta a casa. Da qui il maggior onere per i neoassunti e le imprese. Secondo, per ogni 10 uscite ci sono state meno di 4 assunzioni, per posti meno qualificati (fonte consulenti del lavoro) e penalizzando il lavoro femminile (fonte Cisl). Quota 100 è stata utilizzata soprattutto nel pubblico impiego, nelle banche e nei servizi, e appunto da donne. Che dunque più dovranno recuperare in termini di occupazione. Che Salvini neghi l’evidenza, barricandosi dietro il “no al ritorno alla legge Fornero” non è una sorpresa. Lo è invece da parte di Landini, che i dati sul lavoro dovrebbe conoscerli più di altri: l’Italia è penultima in Europa per tasso di occupazione e terzultima per la disoccupazione giovanile (fonte Ue). Quanto alle donne siamo il paese con minore occupazione (fonte Eurostat) peggio anche di Grecia e Spagna: lavora il 57 per cento delle donne rispetto a una media europea del 72. Salvini & Landini uniti nella lotta; ai giovani e alle donne….

2-Cingolani chiede a Draghi un aiuto contro i veti di Franceschini sul Pnrr

VALERIO VALENTINI 26 OTT 2021

    

Il responsabile della Transizione ecologica lamenta 40 progetti bloccati per vincoli paesaggistici e chiede al premier di esercitare i poteri sostitutivi. Significherebbe, in sostanza, commissariare il ministro della Cultura. Lo scontro in Cdm. E ora ci si mettono pure i giudici del Tar a far pressione su Palazzo Chigi

C’è chi dirà che era inevitabile, che l’astio permanente tra due esponenti di governo, a lasciarlo incancrenire nell’irresolutezza generale, si estendesse fino a coinvolgere l’intero esecutivo, come una fiamma che fatalmente divampa. L’uno che rimprovera all’altro di essere succube delle sue soprintendenze; l’altro che si difende dicendo che non è coi provvedimenti sommari che si ottiene la semplificazione. E siccome di mezzo ci si sono messi addirittura i giudici, ora Mario Draghi sa che dovrà in qualche modo intervenire, per risolvere la contesa tra Roberto Cingolani e Dario Franceschini. Non accadrà oggi, però. Perché il Cdm inizialmente programmato ufficiosamente per questo pomeriggio, quello destinato a varare un nuovo decreto “Semplficazioni” in sostegno del Pnrr, è stato rinviato a giovedì. Poco male, per Cingolani. E non solo perché la modifica dell’agenda gli consentirà di volare in Lussemburgo per l’incontro coi suoi omologhi europei. Il punto è che Roberto Cingolani dice di “non aver bisogno di nuove semplificazioni”. Nel senso che bisognerebbe semmai impegnarsi “ad attuare la semplificazione che già c’è”….