1-DRAGHI, Clima Transizione. QUEL CHE È OGGI IMPOSSIBILE DIVERRÀ POSSIBILE DOMANI”

Categoria: Italia

Per avere successo dovrà essere sostenibile dal punto di vista ambientale, ma anche sociale ed economico. Lo Stato avrà un ruolo centrale nella gestione di questi cambiamenti. 2- I sindacati sui licenziamenti del tessile  di Novembre hanno mentito, i dati Bankitalia

30.11.2021 Ansa e Libero lettura4’

1- ANSA. IL DISCORSO DI DRAGHI ALL’EVENTO LAVORO ED ENERGIA PER UNA TRANSIZIONE SOSTENIBILE: “PER AVERE SUCCESSO, LA LOTTA AL CAMBIAMENTO CLIMATICO DOVRÀ ESSERE SOSTENIBILE DAL PUNTO DI VISTA AMBIENTALE, MA ANCHE SOCIALE ED ECONOMICO. IL PUBBLICO DOVRÀ FARSI CARICO DI AIUTARE IN PARTICOLARE I CITTADINI PIÙ DEBOLI…” - “PRONTI A UN NUOVO INTERVENTO SULLE BOLLETTE”

Clima:Draghi,aperti a tutto,l'impossibile diverrà possibile

(ANSA) - Nella sfida della transizione ecologica dobbiamo essere "aperti a tutto, immaginare quel che è oggi impossibile diventi possibile domani: il panorama delle innovazioni mondiali che vanno a compimento in ogni momento nel mondo è straordinaria, non ci sono confini alle nostre capacità di affrontare questa sfida che è esistenziale, però dobbiamo continuare a lavorare insieme". Lo dice il premier Mario Draghi all'evento Lavoro ed Energia per una transizione sostenibile.

Draghi,pronti nuovo intervento su bollette per fasce deboli

(ANSA) - "Nel frattempo, per limitare i rincari nel breve periodo e aiutare in particolare le famiglie più povere, abbiamo stanziato 1,2 miliardi di euro a giugno e oltre 3 miliardi a settembre. Interveniamo in legge di bilancio e siamo pronti a continuare a farlo, con particolare attenzione per le fasce più deboli". Lo dice il premier Mario Draghi all'evento Lavoro ed Energia per una transizione sostenibile.

Draghi,transizione verde sfida esistenziale,aiutare deboli

(ANSA) - "La lotta al cambiamento climatico è, con il contrasto alla pandemia, la sfida più importante dei nostri tempi", "esistenziale. "Richiederà trasformazioni radicali di tecnologie, processi produttivi, abitudini di consumo.

Per avere successo dovrà essere sostenibile dal punto di vista ambientale, ma anche sociale ed economico. Lo Stato avrà un ruolo centrale nella gestione di questi cambiamenti. Il pubblico dovrà farsi carico di aiutare in particolare i cittadini più deboli" con "tempi della transizione rapidi, ma compatibili con la capacità di conversione delle aziende". Lo dice il premier Mario Draghi a un evento su transizione sostenibile.

L’Europa vuole guidare la transizione verde, ma non può affrontarla da sola. L’UE è responsabile di appena l’8% delle emissioni globali – la metà degli Stati Uniti e circa un quarto della Cina. La velocità con cui i Paesi raggiungeranno la neutralità climatica non sarà la stessa per tutti. Deve tenere conto del contesto industriale e dello stadio di sviluppo. È però importante che il punto di partenza sia lo stesso - e che sia oggi.

Negli scorsi mesi, abbiamo concordato passi avanti significativi. Al G20 di Roma, abbiamo vietato i finanziamenti pubblici internazionali per la generazione di elettricità da carbone non abbattuto già dal 2022. E alla COP26 di Glasgow abbiamo raggiunto un accordo per fermare la deforestazione entro la fine del decennio.

2- 30 novembre 2021 liberoquotidiano.it Bankitalia sbugiarda i sindacati: sui licenziamenti hanno mentito. Ecco i veri numeri

Ricordate? Abbiamo passato gran parte della primavera e dell'estate a discutere di blocco dei licenziamenti. Interviste, manifestazioni, comizi in piazza

Ricordate? Abbiamo passato gran parte della primavera e dell'estate a discutere di blocco dei licenziamenti. Interviste, manifestazioni, comizi in piazza. Secondo le principali sigle sindacali, la Cgil di Maurizio Landini in testa, la fine della misura predisposta dal governo a partire dal marzo 2020 per salvaguardare l'occupazione durante la pandemia avrebbe scatenato un diluvio di licenziamenti da parte delle imprese, che non vedevano l'ora di liberarsi dei loro dipendenti. Tanta è stata la pressione che alla fine Mario Draghi ha deciso di mantenere in vita il blocco, seppure solo per alcuni settori, addirittura fino al prossimo dicembre. Gran parte del tessuto produttivo, però, è stato liberato dai vincoli.

A fine giugno è scaduto il divieto generalizzato e dal primo novembre i licenziamenti sono tornati possibili anche per il settore tessile. Un cataclisma? Una bomba sociale? Vediamo cosa è successo nell'ultimo bollettino stilato da Bankitalia e Ministero del Lavoro.

Per quanto riguarda le assunzioni, dal primo gennaio alla fine di ottobre sono stati creati oltre 603mila posti di lavoro, a fronte dei 105mila del 2020 e, state bene attenti, ai 411mila del 2019, quando la pandemia ancora non c'era. Ma vediamo i licenziamenti paventati dai sindacati. A settembre e ottobre le cessazioni per licenziamento sono state 59mila. Poche? Tante? Dipende dai punti di vista.

Quello che è sicuro è che sono state il 37% in meno dello stesso periodo del 2019. A novembre, con la fine del secondo blocco, Bankitalia ammette che qualche licenziamento in più c'è stato. Ma i dati preliminari dei primi 15 giorni, si legge nel rapporto, consentono di dire che il tasso non si è discostato dai livelli precedenti la pandemia. Insomma, siamo stati per mesi in ostaggio delle sigle e dei loro allarmi sulla base di timori totalmente infondati. Ora non pretendiamo certo che i sindacati chiedano scusa, ma la prossima volta, forse, potremmo evitare di ascoltarli.