Silvio Berlusconi, Alessandro Sallusti: non è un kamikaze. Sappiano che sul Quirinale ha già deciso...

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Auguriamo a Silvio Berlusconi di riuscire nella sua ultima ambiziosa impresa di salire al Colle. Ne ha diritto e soprattutto ha titoli come nessun altro.

Alessandro Sallusti 21.1. 2022 liberoquotidiano.it lett2’

Auguriamo a Silvio Berlusconi di riuscire nella sua ultima ambiziosa impresa di salire al Colle. Ne ha diritto e soprattutto ha titoli come nessun altro. A ore scioglierà la riserva e siamo certi di una cosa: non manderà al massacro se stesso, né il Centrodestra né il Paese. Al contrario di come viene definito dai suoi rivali, Berlusconi è infatti uomo saggio e delle istituzioni, lo ha sempre dimostrato. È un combattente, un resistente ma non un kamikaze che si fa esplodere insieme al nemico. Per cui sono certo che terrà duro e si farà contare nell'aula dei Grandi elettori soltanto se si convincerà - guardando i numeri e ascoltando il cuore- di avere una ragionevole possibilità di uscire vincitore, giocare per perdere è una cosa che non lo ha mai interessato e più volte, negli affari come in politica, si è fermato un passo prima del precipizio.

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Insomma non è un pazzo alla Donald Trump che "crepi Sansone con tutti i filistei" complice quanto meno morale di un assalto al Congresso senza precedenti nella storia. È viceversa uno che sa stare in campo e giocare la partita, poiché fino a che la palla corre tutto è possibile, non è uomo né da panchina né tantomeno da tribuna. Probabilmente è questo tratto umano e caratteriale che sta facendo pazientare Matteo Salvini e Giorgia Meloni. I due alleati sanno che non saranno trascinati a forza e contro la loro volontà in imprese disperate. Quando nel 2011 la crisi del suo ultimo governo arrivò al dunque una sera mi telefonò: «Direttore, tenga aperto il giornale che sto andando da Napolitano a dimettermi». E io: «Presidente, è sicuro di quello che fa?». Risposta: «Non lo ero, e neppure i miei che mi sconsigliano di farlo. Poco fa ho cacciato tutti fuori dall'ufficio e ho telefonato al mio amico Ennio Doris. Lui è stato chiaro: Silvio, è una porcata ma per il bene tuo e del Paese devi dimetterti».

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Purtroppo Ennio Doris non c'è più. Dopo quella telefonata Silvio Berlusconi è affondato e risorto un paio di volte perché come diceva il fondatore di Mediolanum «c'è sempre un domani». Nonostante l'età, ne sono certo, anche questa volta Berlusconi deciderà guardando l'oggi ma con un occhio al domani. Che cosa? Questione di ore e lo sapremo ma risulta che la decisione l'abbia già presa. Silvio Berlusconi.