IN RINO VERITAS – FORMICA A TUTTO SPIANO: “CI HANNO SALVATO I PEONES.

Categoria: Italia

MOLTI DI LORO NEANCHE LO SANNO CHE HANNO BATTAGLIATO PER LA DEMOCRAZIA. C’È STATO UN ATTACCO DEL POTERE ESECUTIVO AL POTERE DI GARANZIA”

30.1.2022dagospia.comltt 3’

 “QUANDO MAI PALAZZO CHIGI E IL SUO LEADER SONO STATI IL CENTRO DELL'ORGANIZZAZIONE POLITICA? MAI L'ISTITUZIONE SI ERA FATTA PARTITO. NEPPURE QUANDO LA DC AVEVA IL 40 PER CENTO. DRAGHI NON HA AMBIZIONI PARTITICHE? PEGGIO: NE HA DI POTERE” – “FRA SEI MESI SIAMO IN CAMPAGNA ELETTORALE, COMUNQUE. ECCO PERCHÉ MI FA RIDERE IL "PATTO DI LEGISLATURA". QUASI NESSUNO DEI MINISTRI DRAGHIANI SARÀ CANDIDATO NEL PROPRIO PARTITO…”

Fabio Martini per “La Stampa”

Oramai le riflessioni di Rino Formica somigliano ad aforismi politici: «A noi ci hanno "salvato" i peones!».

Sarebbe a dire?

«Sarebbe a dire che in Parlamento c'è stata una disperata rivolta degli autoconvocati: la loro sopravvivenza di parlamentari ha coinciso con la sopravvivenza del potere democratico e del Parlamento! Molti di loro forse neanche lo sanno che hanno battagliato per la democrazia. Per la prima volta abbiamo assistito ad un attacco del potere esecutivo al potere di garanzia, rappresentato dalla Presidenza della Repubblica e al potere legislativo».

 

Classe 1927, già ministro socialista, Rino Formica ha iniziato a far politica nel 1944 in casa Laterza a Bari, un giorno che da lì passò Benedetto Croce e da allora non ha più dimesso la passione per la cosa pubblica.

Ventinove gennaio 2022: al netto della retorica che oramai accompagna ogni evento, che giorno è stato?

«E' tornato al vertice della Repubblica un presidente forte di suo come Mattarella e alla presidenza della Corte Costituzionale abbiamo un democratico come Giuliano Amato. Due personalità che rappresentano una garanzia per le istituzioni. Nessuno dei due ha però una forza reale come quelle che si muovono fuori dal Parlamento».

Perché tanto allarme democratico?

«In queste settimane si è consumato uno scontro tra chi voleva mantenere l'equilibrio dei poteri previsto dalla Costituzione e chi voleva cambiarlo a Costituzione invariata».

Draghi?

«Il sistema dell'informazione quasi non se ne è accorto: ma quando mai palazzo Chigi e il suo leader sono stati il centro dell'organizzazione politica? Mai l'istituzione si era fatta partito. Neppure quando la Dc aveva il 40 per cento».

Ma si è trattato di un'ambizione personale

«Appunto l'ambizione di un "partito personale"».

Draghi non ha mai mostrato di avere ambizioni partitiche o politiche in senso stretto, non le pare?

«Peggio. Ambizioni di potere. Ancora più pericolose. Se avesse fondato un partito, benissimo. Monti non era pericoloso: ci ha provato e non è andata bene. Ogni tanto si alza in Senato e fa il cigno: io ne sapevo più di voi».

Per qualche mese il governo sarà più forte?

«Nei prossimi mesi vengono al pettine nodi politico-sociali inediti. Si svolgerà il referendum sulla giustizia: nella campagna elettorale saranno coinvolte milioni di persone, toccate direttamente da problemi di giustizia civile, penale, tributaria».

Il governo resisterà un anno?

«Un anno di governo reale non c'è. Fra sei mesi siamo in campagna elettorale, comunque. Ecco perché mi fa ridere il "patto di legislatura"».

L'ammaccato Salvini di queste ore non aspetta altro che tornare libero a scorrazzare?

«Per forza. Con una aggiunta che le anticipo».

Sarebbe a dire?

«Che quasi nessuno dei ministri draghiani sarà candidato nel proprio partito. Non Brunetta e neppure le donne di Forza Italia. Ma anche quelli del Pd rischiano tranne Orlando che ha una sua componente. Non parliamo poi di quelli della Lega»

Forza Italia si renderà disponibile per un'alleanza di centro-sinistra?

«Forza Italia non può che avere una posizione liberale. Per necessità. Mediaset produce informazione, non scarpe. E quando si arriva al dunque, gli interessi da tutelare non sono industriali, perché Berlusconi ha bisogno del pluralismo delle idee come imprenditore. Sulla candidatura Belloni una posizione liberale è venuta proprio da Forza Italia».

Sul tema si è esposto Renzi, da lei mai risparmiato

 

«E invece dico: viva Renzi! Ha detto l'abc. Dopo 75 anni di vita democratica, ma come caspita si fa a pensare che si passa dalla guida dei Servizi alla guida dello Stato senza un "lavaggio elettorale?»