L'assist del leader grillino Conte ammicca a Le Pen, nel Pd cresce l’imbarazzo

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Conte balbetta tra Macron e LePen. Letta, proprio ieri davanti alla Stampa estera, rilancia la Confederazione europea, auspica un’accelerazione per l’adesione alle Ue di paesi dell’est Europa come l’Ucraina e porta avanti l’embargo al gas russo

Claudia Fusani — 23 Aprile 2022 riformista.it lett.2’

Conte balbetta tra Macron e LePen. Letta, proprio ieri davanti alla Stampa estera, rilancia la Confederazione europea, auspica un’accelerazione per l’adesione alle Ue di paesi dell’est Europa come l’Ucraina e porta avanti l’embargo al gas russo. Ribadisce il filoatlantismo del Pd e la scelta di stare con la resistenza Ucraina e con il governo Draghi. Mentre una parte del partito, quella più a sinistra, mostra sofferenza. In tutto questo arrivano le parole del presidente Mattarella che senza se e senza ma dice una sacrosanta verità: “La pace fu conquistata con le armi”. E davanti alle Associazioni Combattentistiche e d’Arma argomenta: «L’attacco violento della Federazione Russa non ha giustificazioni. La pretesa di dominare un altro popolo, di invadere, ci riporta alle pagine più buie dell’imperialismo e del colonialismo».

Il tutto alla vigilia di un 25 Aprile dove l’Anpi, una parte almeno, non ne vuole sapere di definire Resistenza quella del popolo ucraino in armi. Grazie, soprattutto, ai rifornimenti di sistemi d’arma garantiti da Europa e Stati Uniti. Il Nazareno alle prese con il magma del pacifismo, a un passo dal cinismo, di sinistra nel pieno della campagna elettorale per le amministrative. E, poiché gli osservatori sono concordi nel dire che i tempi della guerra in Ucraina non saranno brevi, è forte il rischio che i mal di pancia siano destinati a pesare anche nella campagna elettorale per le politiche. Un grosso guaio per il campo largo che Letta aveva sognato di schierare contro il battaglione del centrodestra. Anch’esso, ridotto in brandelli almeno a giudicare dal nulla di fatto sulle candidature per le amministrative. E diviso in tre anche sulle alleanze in Europa: Forza Italia saldo nel Ppe, Fratelli d’Italia con i Conservatori “polacchi”, Salvini con Marine Le Pen. Senza rivendicarlo. Almeno fino a domenica sera, quando le urne francesi consegneranno il nome del nuovo inquilino dell’Eliseo. Sullo sfondo torna così ad agitarsi il tema della legge elettorale. Un bel proporzionale per levare tutti d’imbarazzo.