Lo sfondone storico Elena Donazzan, l’assessore veneto che celebra gli alpini riscrivendo la storia: “Purtroppo i russi dilagarono accerchiandoli”

Categoria: Italia

La lettera rivolta agli insegnanti del Veneto si concentra in particolare con la campagna di Russia, l’assessore regionale parla di una impresa

Fabio Calcagni — 29 Gennaio 2023 ilriformista.it lettura2’

Elena Donazzan ci ricasca. Non nuova a comportamenti e dichiarazioni che in passato hanno provocato polemiche, l’assessore all’Istruzione della Regione Veneto torna a far parlare di sé per una circolare via mail inviata agli istituti regionali in occasione della “Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini”, istituita con una legge del 5 maggio 2022.

Decisione, quella presa nella scorsa legislatura, che già all’epoca fece scalpore per la scelta della data: il 26 gennaio, ovvero la battaglia di Nikolajewka, il giorno prima di quella in cui si ricorda la Shoah.

Nel testo scritto da Donazzan si legge che “molteplici sono gli episodi di eroismo degli alpini che costellano la Seconda Guerra mondiale, spesso sottaciuti o rimasti nella memoria individuale dei superstiti o tramandati attraverso il racconto degli anziani di famiglia”.

La lettera rivolta agli insegnanti del Veneto si concentra in particolare con la campagna di Russia, l’assessore regionale parla di una impresa “valsa agli Alpini la definizione di unico corpo d’Armata imbattuto in terra di Russia, ed evidenzia il valore dei nostri soldati, che con abnegazione si sono battuti in nome della Patria”.

Poi il clamoroso sfondone, quando Donazzan scrive che “purtroppo già nel mese di dicembre i russi dilagano accerchiando le divisioni posizionate più ad est”.

Non bisogna certamente essere uno storico per valutare la questione. Gli invasori in quella campagna italiana in Russia eravamo noi, l’Italia fascista di Mussolini, alleati della Germania di Adolf Hitler.

Lo ricorda anche Luciano Bertagnoli, presidente dell’Associazione nazionale degli Alpini di Verona, che al quotidiano l’Arena sottolinea che “gli alpini nella ritirata di Russia hanno vissuto situazioni drammatiche ed enormi dolori, ma eravamo là come invasori di uno Stato sovrano. La follia di Mussolini e Hitler coinvolse i nostri alpini in una tragedia immane”.

“Quel “purtroppo” è rivelatore del dispiacere per la sconfifitta delle forze nazifasciste. Se Meloni e Zaia fossero persone serie avrebbero già allontanato da tempo sia dal partito che dalle Istituzioni un simile personaggio”, è quindi l’attacco politico all’assessore regionale di Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana che tira in ballo dunque anche la premier e il governatore veneto.

Ma dalla Donazzan di marce indietro non ce ne sono. “È una polemica inutile, pretestuosa e offensiva. Quel “purtroppo” che qualcuno vuol leggere in malafede, va letto invece in buonafede, perché riferito alle vittime italiane di quella battaglia. Chi mi critica è in malafede, lo fa in modo strumentale. Leggano cosa ha scritto Mario Rigoni Stern sulla battaglia di Russia”, si difende l’assessora.

Fabio Calcagni