La “radicalità” di Carlo De Benedetti è una patrimoniale fuori luogo
14.3.2023 Capone ilfoglio e Ansa-dagospia.com lett 2’
La “radicalità” di Carlo De Benedetti è una patrimoniale fuori luogo
LUCIANO CAPONE 14 MAR 2023
CDB è a favore della patrimoniale perché "in Svizzera già la pago”. Ma i sistemi fiscali non vanno presi a pezzetti: l'Italia ha una pressione fiscale del 43 per cento, la Svizzera del 28. Inoltre gli italiani già pagano sulla proprietà più tasse degli elvetici
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In queste settimane l’ing. Carlo De Benedetti è spesso invitato nelle televisioni per discutere dei temi di “Radicalità” (Solferino), il suo ultimo libro in cui sferra una critica pesante alla società italiana impoverita e divisa a causa dell’inadeguatezza della sua classe dirigente e della crisi del capitalismo che avrebbe tradito la sua promessa: “Il maggior benessere possibile per il maggior numero di persone possibile”, mentre oggi “produce enormi ricchezze destinate a pochi, a spese non solo della larga maggioranza, ma del pianeta stesso”. Per venirne fuori la soluzione starebbe in scelte radicali, come suggerisce il titolo, per ridurre le disuguaglianze e per contrastare il cambiamento climatico, che partono proprio dalle politiche fiscali.
- RICCHI VOGLIONO LA TRANSIZIONE ECOLOGICA? CHE LA PAGHINO! – PIÙ DI 130 PARLAMENTARI EUROPEI HANNO FIRMATO UNA PETIZIONE PER CHIEDERE L’INTRODUZIONE DI UNA TASSA SUGLI “ULTRA-RICCHI”, PER “PARTECIPARE ALLA TRANSIZIONE ECOLOGICA E SOCIALE” E RIDURRE LE DISUGUAGLIANZE – L’IPOTESI È UN’IMPOSTA DELL’1,5% SUI PATRIMONI DI ALMENO 50 MILIONI DI EURO…
14.3.2023 dagospia.com
(ANSA-AFP) - Più di 130 eurodeputati hanno firmato una petizione che chiede l'introduzione di una tassa sulla ricchezza degli "ultra-ricchi" su scala internazionale per partecipare alla "transizione ecologica e sociale". "Quello che siamo riusciti a ottenere per le multinazionali, dobbiamo farlo ora per i ricchi", scrivono l'europarlamentare francese Aurore Lalucq (Socialisti e Democratici, sinistra) e l'economista Gabriel Zucman, promotori della campagna, in un articolo pubblicato oggi sul quotidiano Le Monde.
L'accordo di riferimento per una tassa globale minima del 15% sulle imprese multinazionali dovrebbe entrare in vigore quest'anno. "La nostra proposta è semplice: introdurre un'imposta progressiva sulla ricchezza degli ultra-ricchi su scala internazionale per ridurre le disuguaglianze e contribuire a finanziare gli investimenti necessari per la transizione ecologica e sociale", hanno spiegato l'eurodeputata e l'economista, esperto di evasione fiscale e tassazione dei redditi elevati.
Gli autori accennano all'idea di un'imposta dell'1,5% su patrimoni di almeno 50 milioni di euro, ma affermano che il livello esatto dell'imposta dovrebbe essere deciso "collettivamente e democraticamente". Lalucq e Zucman invitano l'Ocse e le Nazioni Unite ad avviare i negoziati sulla tassa e sollecitano l'Ue ad agire.
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Nell'articolo sostengono che nel 2018 Elon Musk, all'epoca il secondo uomo più ricco del mondo, "non ha pagato un centesimo di tasse federali" e che in Francia "le 370 famiglie più ricche sono effettivamente tassate solo del 2 o 3% circa". La petizione è stata firmata soprattutto da eurodeputati verdi e di sinistra, da una dozzina di economisti e da Ong internazionali tra cui Oxfam.