- In Veneto la Lega va verso la resa dei conti. E Salvini rischia il tracollo
14.3.2023 Rizzini, Gottardi ilfoglio.it lettura 2’
"Schlein? Troppi slogan e una visione caricaturale del Pd". Parla Fassino
MARIANNA RIZZINI 14 MAR 2023
L'ex ministro commenta le parole della neosegretaria: “I leader politici non sono capibastone o cacicchi. Non è giusto rappresentare in questo modo il partito. La diversità di opinioni, lungi dal dover essere compressa o nascosta, è una ricchezza”
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La road map di Schlein alla Nuvola, tra rassicurazione e rivoluzione
"Estirpiamo capibastone e cacicchi", ha detto la neosegretaria del Pd Elly Schlein al momento dell'insediamento, domenica, alla Nuvola di Fuksas, quartiere Eur. E ha evocato una primavera dem in cui “nuovo” non voglia dire “nuovismo”. “Cambiare per cambiare non è la strada”, aveva invece detto a inizio anno Piero Fassino, già ministro, segretario dei Ds tra il 2001 e il 2007 (un'eternità con gli occhi di oggi, vista la durata degli ultimi segretari dem), poi sindaco di Torino, oggi deputato che al congresso ha sostenuto con un suo Manifesto il governatore dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini (a differenza dell'ex compagno di corrente in AreaDem ed ex ministro della Cultura Dario Franceschini).
- In Veneto la Lega va verso la resa dei conti. E Salvini rischia il tracollo
FRANCESCO GOTTARDI 13 MAR 2023
I lealisti del segretario sono insidiati in ogni provincia dai militanti zaiani, che ora puntano al congresso regionale. Nonostante la disparità di mezzi, la partita è aperta: il leader del Carroccio può ambire al massimo a non perderla e limitare i danni. Intanto Zaia resta alla finestra
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Destino verde rabbia. Proprio adesso che Matteo Salvini si è calato nella parte del ministro sobrio e pragmatista, giù al nord rischia di venirgli a mancare la terra sotto i piedi. E non una terra qualunque: quella veneta, fucina di elettori e militanti, la prima ad aver ultimato i congressi provinciali del Carroccio dopo la sofferta stagione dei commissariamenti. Il quadro mostra un partito spaccato in due anche nei numeri: lealisti contro dissidenti, salviniani contro zaiani.