SCONTRO DEMOCRATICO nel Pd. Schlein e Bonaccini su segreteria e gruppi parlamentari

Categoria: Italia

Appuntamento FdI e Lega duellano per il commissario all'emergenza idrica

21.3.202 Valentini, Redazione ilfoglio.it lettura2’

-SCONTRO DEMOCRATICO Tensioni nel Pd. Schlein e Bonaccini bisticciano su segreteria e gruppi parlamentari

VALERIO VALENTINI 21 MAR 2023 ilfoglio

La segretaria vuole Francesco Boccia capogruppo al senato e Chiara Braga alla Camera. Il presidente della Regione Emilia-Romagna vuole ruoli per Pina Picierno, Davide Batuffi e Alessandro Alfieri. Un accordo però non c'è

Doveva essere il giorno dell'intesa. Rischia di essere quello della rottura, o quasi. Elly Schlein e Stefano Bonaccini non hanno un accordo. E la telefonata di ieri sera, tra i due, lo ha certificato. "Una accelerazione immotivata, forse da attribuire ai pasdaran che circondano la neo segretaria", dicono dalle parti del governatore emiliano. "Un'incomprensione alimentata da chi cerca di alimentate lo scontro", ribattono gli altri…..

- L'APPUNTAMENTO

FdI e Lega duellano per il commissario all'emergenza idrica. Alle 14 la cabina di regia

REDAZIONE 21 MAR 2023

È attesa una discussione tra la linea dei vertici della maggioranza e quella leghista, divise tra la figura di un esperto super partes che gestisca i nodi della siccità e un tavolo aperto al ministero dei Trasporti. Intanto Salvini auspica il decreto Acqua entro marzo

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Nei motivi del contendere tra Lega e FdI si affaccia l'emergenza idrica. È una frattura che divide da una parte l'idea che serva un commissario unico che gestisca tutti i nodi riguardanti la siccità - zona FdI -, e dall'altra la convinzione che sia preferibile una cabina di regia presso il ministero dei Trasporti - zona Lega. Il dibattito andrà in scena oggi alle 14 a Palazzo Chigi, quando tutti i ministri competenti (ma probabilmente non la premier) si riuniranno per una cabina di regia sull'emergenza, anche in vista del decreto Acqua.

"Deve vedere la luce entro marzo", ha detto il ministro delle Infrastrutture e vicepremier, Matteo Salvini. La sua parola d'ordine è velocità, il suo braccio destro in questa sfida di maggioranza è il sottosegretario Alessandro Morelli. Il Carroccio vuole che tutto sia demandato al ministero guidato dal vicepremier, e che i commissari, che devono essere più di uno, siano invece preposti alle diverse aree critiche. Sì, perché per Salvini una figura super partes sarebbe conflittuale rispetto alla battaglia dell'autonomia - a firma leghista - che si sta portando in Parlamento.

Ma la presidente Giorgia Meloni la vede diversamente e accanto a lei ci sono il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, che già sul dossier immigrazione nonché su quello delle nomine ha suscitato alcuni fastidi nel leader leghista. I vertici del governo preferiscono un supercommissario, possibilmente esterno alla politica: nelle intenzioni di Meloni c'è quella di pescare nelle università, come si diceva poco tempo fa su queste pagine. Ma per la premier e i suoi sodali la strada verso il nuovo commissario è già stata intralciata, fino ad arenarsi nella nomina mancata, durante il Cdm della settimana scorsa.