Sì alla patrimoniale, no al Jobs Act. Ecco l'economia di Schlein

Categoria: Italia

"Siamo in paese con la tassazione sulle successioni più iniqua e bassa", dice la segretaria del Pd al Festival dell'Economia di Trento. "Il Pil? Non basta per indicare il benessere collettivo della comunità"

GIANLUCA DE ROSA 25 MAG 2023 ilfoglio.it lettura3’

Negli ultimi mesi se lo sono chiesti in tanti. Va bene l’armocromia, la giustizia sociale, quella ambientale e l’antifascismo, ma sull’economia Elly Schlein cosa pensa?

Finalmente il momento è giunto. A intervistarla sul palco del festival dell’economia di Trento ecco un divertito Fabio Tamburini, direttore del Sole 24 ore.

Il titolo del dialogo, per il senso comunitario caro alla segretaria, è “Le nostre (nel senso del Pd ndr) idee in economia”. Tamburini è subito eloquente: “Segretaria naturalmente il mio compito è fare le domande”. E ovviamente le ha fatte. Partendo dalle basi.

Elly Schlein cosa pensa del Pil? E’ il giusto indicatore per guardare alla crescita e al benessere? Fiati sospesi in sala. Per fortuna almeno su questo c’è un terreno comune. “La crescita del Pil - dice subito la segretaria dem - è importante, nella consapevolezza però che serve un cambio di modello di sviluppo”. Tutto liscio? Non proprio. Non poteva mancare un riferimento al Bes (che sta per benessere equo sostenibile), l’indicatore tanto caro all’ex ministro Enrico Giovannini, mantra dei grillini della prima ora (ma qualcuno sa veramente cos’è?). “Non basta più solo il Pil per indicare il benessere collettivo della comunità, sul Bes hanno lavorato anche le regioni".

Su tanti temi la segretaria ci tiene a ricordare il suo faro economico: Romano Prodi. Lo ripete di continuo: “Come dice il professor Prodi…”.

A un certo punto Tamburini va dritto: Schlein lei è a favore di una patrimoniale? La segretaria sguscia. Come quando le si chiedeva del termovalorizzatore di Roma. “Allora – premette – in Italia ci sono già diverse patrimoniali”. Poi però si fa prendere da una liberatoria spontaneità: “Per riuscire a rendere più equo e progressivo il sistema bisogna fare degli interventi. Dobbiamo aumentare la progressività. La tassazione alle imprese e sul lavoro va ridotta, ma mentre la si riduce si deve pensare perché le tasse sulle rendite fiscali e immobiliari sono così basse, si può dire? Non possiamo negare che siamo in paese con la tassazione sulle successioni più iniqua e bassa, si può dire o no?”. Poi attacca il governo sul catasto: “Deve essere aggiornato, ce lo chiede anche l’Europa”.

Sul debito la risposta è di quelle ambigue: va diminuito, ma bisogna tornare a fare politiche industriali (e cioè più stato nell’economia). Lo dice così Schlein: “Siamo il quinto debito pubblico a livello mondiale, dobbiamo ridurlo, ma dobbiamo valutare come. Non dobbiamo perdere la propensione agli investimenti pubblici e non si possono lasciare indietro: la scuola, la sanità, la formazione”. Sul come la segretaria si mantiene più vaga: “Serve una strategia d’investimenti che abbia un effetto moltiplicativo”. Sul lavoro la segretaria ribadisce di rinnegare il Jobs act: “Ero contraria, me ne andai dal Pd per quello”. E si prepara alle barricate contro il decreto Lavoro del governo Meloni. “Sotto a un taglio del cuneo valido solo pochi mesi c’è nascosta una norma che rende strutturale la precarietà, mentre dovremmo fare come in Spagna, dove hanno limitato i contratti a termine”. L’intesa con la platea arriva sulle semplificazioni. “Servono sia sulla burocrazia, sia sul fisco”.

Fuori dall’economia, sull’alluvione in Emilia, la segretaria dem conferma la linea di totale collaborazione con il governo già espressa negli scorsi giorni: “Piena disponibilità sia ai territori colpiti sia al governo a lavorare insieme in uno spirito di unità nazionale. Stiamo parlando di un fenomeno di una portata mai vista. Non è un momento di strumentalizzazione politica". Quando le viene ricordato che di quella Regione lei era vicegovernatrice, e che forse tutto non è stato fatto bene, Schlein replica: "In Emilia Romagna è stato fatto molto, ma si può fare di più. Si sono messi in campo interventi per un miliardo e si è speso il 75 per cento. È difficile dire che l'Emilia-Romagna ha dimostrato una scarsa capacità di spesa, ma è un territorio fragile”. E se il territorio è stato bene gestito si guarda a cos'altro si può fare. Dice Schlein: “C'è stato negazionismo sugli eventi climatici e sul consumo di suolo si può fare di più, il Pd è impegnato in Parlamento per chiedere una legge proprio su questo”.

Anche sull’Ucraina Schlein si fa prodiana. Parla di Cina, multilateralismo e protagonismo europeo. "Crediamo ancora nel multilateralismo o non ci crediamo più? Abbiamo una collocazione chiara nel campo occidentale. Abbiamo rapporti con altre potenze importanti, penso alla Cina. Vorrei vedere - ha aggiunto - un ruolo più attivo dell'Unione europea. Se non riusciamo a costruire una politica estera comune, credo che ci condanneremo all'irrilevanza nello scacchiere geopolitico. Dobbiamo costruire un nuovo multilateralismo, e dargli più solidità e concretezza".