TENSIONI Meloni tra Salvini e Metsola: "Ma il centrodestra è coeso. Anche in Ue"

Categoria: Italia

Il vicepremier in una lettera: "Basta veti agli alleati sgraditi". Gelo ieri in Cdm con Tajani. Oggi la premier vede la presidente del Parlamento europeo: sul tavolo le alleanze per la prossima maggioranza europea

REDAZIONE 06 DIC 2023 ilfoglio.it lettura2'

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"Al di là delle sfumature dei partiti di maggioranza, che sono una ricchezza, c'è coesione di fondo ed è evidente. Penso che quello che siamo riusciti a fare in Italia si debba in qualche maniera tentare di costruirlo anche in Europa". Giorgia Meloni le esorcizza in questo modo, intervenendo di prima mattina a Rtl 102.5, le tensioni che si respirano nella sua maggioranza di governo. La premier si trova stretta tra due fuochi. Da una parte ha un alleato come Matteo Salvini che, dopo la convention dell'ultradestra europea di domenica scorsa a Firenze, gioca ad alzare sempre più i toni, in previsione del voto di giugno. Dall'altro lei lavora con l'obiettivo di non rimanere fuori dai giochi della prossima maggioranza europea.

Proprio oggi il vicepremier e ministro delle Infrastrutture ha mandato una lettera al Corriere della Sera per ribadire la sua posizione. "Davvero un pezzo di centrodestra europeo preferisce allearsi con i socialisti delle tasse e delle frontiere aperte in cambio di prebende e cedendo sulla linea politica?", si chiede il segretario della Lega. Avendo per destinatario soprattutto la presidente del Consiglio, da cui passeranno molti degli equilibri all'interno della prossima Commissione europea.

Tempismo non casuale vuole che oggi Meloni riceva a Palazzo Chigi la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. E cioé colei che, da esponente dei Popolari che dialogano con i socialisti, è stata individuata da Salvini come un avversario del gruppo "Identità e democrazia". Su Metsola sono arrivate le parole di apprezzamento di Tajani, che solo ieri ha detto: "E' bravissima e resta la nostra candidata presidente del Parlamento europeo". Un modo per rispondere allo stesso Salvini. Con cui, raccontano fonti del governo, c'è stato gelo ieri in Consiglio dei ministri. Dove i due vicepremier si sono praticamente ignorati. Così come hanno fatto anche alla manifestazione organizzata dalle comunità ebraiche in piazza del Popolo a Roma. Saliti sul palco uno dopo l'altro, ma senza fermarsi a interloquire a margine.

Sullo sfondo si muove sempre la discussione sul prossimo Patto di stabilità (e sul Mes) la cui riforma sarà presentata in una cena informale domani e poi ratificata nel prossimo Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre. "Non avalliamo un Patto che non possiamo rispettare", ha detto quest'oggi Meloni sempre in radio. Ribadendo la posizione espressa dal ministro dell'Economia Giorgetti. Prima delle europee c'è tempo. Ma la premier a Metsola vuole offrire garanzie: noi non siamo Salvini. Siamo disposti a fare la nostra parte di paese fondatore dell'Europa.