1- “SCURATI SI E’ CONCESSO IL NARCISISMO DELLA VITTIMA ILLUSTRE, COMPRENSIBILE VISTA LA PUTTANATA CHE GLI HANNO FATTA E SI SONO FATTA

Categoria: Italia

2.“GIORGIA MELONI E’ CIRCONDATA DA IMBECILLI” - “IL FOGLIO”: “LA VICENDA SCURATI È L’ULTIMO ESEMPIO:

23.4.2024 Giuliano Ferrara, ilfoglio e dagospia lettura3’

1- “SCURATI SI E’ CONCESSO IL NARCISISMO DELLA VITTIMA ILLUSTRE,

COMPRENSIBILE VISTA LA PUTTANATA CHE GLI HANNO FATTA E SI SONO FATTA” - GIULIANO FERRARA: “LA RAI HA SEMPRE SAPUTO CENSURARE CON BUONGUSTO, È IL BUONGUSTO CHE MANCA ALLA SOVRANITÀ ALIMENTARE, NIENTE VOL-AU-VENT, ZERO CHATEAUBRIAND E VINO DELLA CASA. NON È CHE CENSURANO, È CHE NON SANNO CENSURARE. BASTAVA LASCIAR PERDERE…”

Giuliano Ferrara per www.ilfoglio.it

Non lo hanno capito, ma nella meravigliosa cornice del Palazzo Reale di Napoli lo scrittore Toni Scurati, che si è appena appena concesso il narcisismo della vittima illustre, comprensibile vista la puttanata che gli hanno fatta e si sono fatta, e lo ha declamato così, arronzando per fare titolo e ulteriori copie (“sono un bersaglio”), ha in realtà spiegato le origini del fascismo agli ignari moltitudinari di Repubblica senza idee.

L’ho sentito con le mie orecchie in fibra ben connessa. Ha giustamente avvertito: non aspettatevi le camicie nere della rivoluzione fascista o la marcia su Roma, non esiste il fascismo eterno di Umberto Eco (scandaloso).

Il residuo di populismo, con l’aggiunta posticcia del sovranismo temperato von der Leyen (questo lo aggiunge chi scrive), nasce dalle fiaccolate sotto la procura di Milano, dall’assassinio dei partiti e del Parlamento con l’accusa di corruzione generale, dalle intemerate di un poliziotto-magistrato e dei suoi mandanti, dalla “casta” di Stella Rizzo e Gabriele D’Annunzio (citazione maligna di Toni), dalle frasi di Mussolini (cit. di Toni) così simili alle grida di Beppe Grillo contro gli eletti del popolo e la classe dirigente da arrestare in blocco.

Meloni arriva dopo, e con regolari elezioni. La Rai ha sempre saputo censurare con buongusto, è il buongusto che manca alla sovranità alimentare, niente vol-au-vent, zero Chateaubriand e vino della casa. Non è che censurano, è che non sanno censurare. Bastava lasciar perdere.

2.“GIORGIA MELONI E’ CIRCONDATA DA IMBECILLI” - “IL FOGLIO”: “LA VICENDA SCURATI È L’ULTIMO ESEMPIO:

SE QUEL MONOLOGO FOSSE ANDATO IN ONDA NON SE NE SAREBBE ACCORTO NESSUNO. E INVECE L’HANNO CENSURATO, PENSANDO DI FARE COSA GRADITA ALLA PRESIDENTE

23.4.2024 dagospia.com lettura2’

DEL CONSIGLIO. SICCHÉ TRA DUE GIORNI IL MONOLOGO SARÀ LETTO PURE NELLE PIAZZE DEL 25 APRILE. L’IMBECILLE DI DESTRA TENDE A ESSERE ZELANTE NEI CONFRONTI DEL SUO CAPO. SOLTANTO CHE NON DI RADO LO METTE IN DIFFICOLTÀ - LA PAROLA D’ORDINE È UNA SOLA: BASTA COGLIONI”

Estratto dell’articolo di Salvatore Merlo per “il Foglio”

Giorgia Meloni […] dopo due anni circa di governo, […] si trova davanti a un guaio gigantesco che ipoteca il futuro e la possibile evoluzione di questo fenomeno politico a destra: è circondata da troppi imbecilli. […] le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. […] La vicenda Scurati è l’ultimo […] esempio: se quel monologo fosse andato in onda in quella trasmissione dai non ragguardevoli ascolti non se ne sarebbe accorto nessuno.

L’avrebbero potuto anzi mandare in loop, come sigla di apertura, come intermezzo danzante, al posto della réclame e infine anche, di nuovo, come sigla di chiusura, e ancora non se ne sarebbe accorto nessuno. E invece l’hanno censurato, pensando di fare cosa gradita alla presidente del Consiglio. Sicché tra due giorni un banalissimo monologo sarà letto pure nelle piazze del 25 aprile. Leonardo Sciascia sosteneva che il cretino di sinistra ha una spiccata tendenza verso tutto ciò che è difficile, ovvero crede che la difficoltà sia profondità.

Al contrario, l’imbecille di destra, come ben si vede, non ama scimmiottare la complessità ma tende piuttosto a essere zelante, specialmente nei confronti del suo capo. Soltanto che non di rado l’imbecille lo mette in difficoltà, il capo. […] l’imbecille compare improvvisamente a scatafasciare i piani del leader. […] Accadde quasi due anni fa quando un prefetto utilizzò il decreto sui rave per fare proprio quello che il governo aveva detto che non sarebbe mai accaduto: vietare manifestazioni di piazza.

Ed è riaccaduto altre volte in questi mesi. Abbiamo ascoltato la deputata che va in tv a dire che le ragazze devono stare a casa e fare figli, quello che dice che la maternità surrogata è peggio della pedofilia, fino a quello che porta una pistola al cenone di Capodanno e gli parte un colpo. Meloni dovrebbe ricordarsi del monito di Almirante, il quale, quando bisognava compilare gli elenchi della direzione nazionale diceva così: “Bisogna distinguere nettamente la fase del è un cretino ma è mio amico dalla più delicata è un amico ma è un cretino” . […] La parola d’ordine è una sola e categorica, come diceva il protagonista del romanzo di Scurati: basta coglioni.

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