I voti di Fratelli d’Italia salvano il bis di von der Leyen: dalle defezioni del Pd al «no» della Lega, ecco come hanno votato gli eurodeputati italiani

720 totali, poco sopra il 50% degli La nuova Commissione europea di Ursula von der Leyen è passata sul filo del rasoio: 370 voti favorevoli su aventi diritto

27 Novembre 2024 - 14:00 Gianluca Brambilla open.online

720 totali, poco sopra il 50% degli La nuova Commissione europea di Ursula von der Leyen è passata sul filo del rasoio: 370 voti favorevoli su aventi diritto.

Un risultato che certifica le tensioni interne ai tre gruppi politici della maggioranza – Popolari, Socialisti e Liberali – e che si può osservare, di riflesso, anche nelle preferenze espresse dagli eurodeputati italiani. Complessivamente sono 52 gli italiani che hanno votato a favore del bis di von der Leyen e 23 quelli contrari.

Forza Italia favorevole, Lega contraria

Come da previsioni, le forze che compongono la maggioranza di governo in Italia si sono spaccate sul via libera alla nuova Commissione europea. Favorevoli tutti gli otto eurodeputati di Forza Italia (Letizia Moratti, Massimiliano Salini, Flavio Tosi, Salvatore De Meo, Fulvio Martusciello, Giuseppina Princi, Marco Falcone, Caterina Chinnici), contrari gli otto della Lega (Roberto Vannacci, Silvia Sardone, Isabella Tovaglieri, Anna Maria Cisint, Paolo Borchia, Susanna Ceccardi, Aldo Patriciello, Raffaele Stancanelli).

Decisivi i voti favorevoli di Fratelli d’Italia

Ma il dato più interessante è quello che riguarda Fratelli d’Italia. L’intera delegazione del partito di Giorgia Meloni, composta da 24 eurodeputati, ha votato la fiducia alla nuova squadra di von der Leyen. Un segnale di riconoscenza, forse, per l’incarico di peso affidato a Raffaele Fitto, neo-commissario alle Riforme e alla Coesione. Conti alla mano, è anche grazie a quei 24 voti se Ursula von der Leyen è riuscita a garantirsi altri cinque anni alla guida della Commissione europea. L’apertura a destra, insomma, avrà pure scontentato le componenti più progressiste della maggioranza europea, ma non abbastanza da far sfumare l’approvazione del nuovo esecutivo Ue.

Gli eurodeputati di Fratelli d’Italia, tutti a favore del bis di von der Leyen, sono: Carlo Fidanza, Mario Mantovani, Giovanni Crosetto, Lara Magoni, Pietro Fiocchi, Mariateresa Vivaldini, Paolo Inselvini, Elena Donazzan, Stefano Cavedagna, Sergio Berlato, Alessandro Ciriani, Daniele Polato, Nicola Procaccini, Marco Squarta, Carlo Ciccioli, Antonella Sberna, Francesco Torselli, Alberico Gambino, Francesco Ventola, Denis Nesci, Michele Picaro, Chiara Gemma, Giuseppe Milazzo, Ruggero Razza.

Il Pd vota (quasi) compatto

Ad appoggiare il bis di von der Leyen è anche il Pd di Elly Schlein, che pure ha criticato la decisione di affidare a Raffaele Fitto la vicepresidenza esecutiva della nuova Commissione europea. Oggi in plenaria hanno votato «sì» 19 eurodeputati del Partito democratico. Si tratta di: Giorgio Gori, Alessandro Zan, Irene Tinagli, Brando Benifei, Pierfrancesco Maran, Stefano Bonaccini, Alessandra Moretti, Elisabetta Gualmini, Annalisa Corrado, Nicola Zingaretti, Dario Nardella, Matteo Ricci, Camilla Laureti, Antonio Decaro, Lucia Annunziata, Raffaele Topo, Pina Picierno, Sandro Ruotolo, Giuseppe Lupo.

Soltanto due le defezioni in casa Pd: Marco Tarquinio e Cecilia Strada sono infatti gli unici due eurodeputati dem ad aver votato contro il bis di von der Leyen.

 

Avs e M5s votano contro

Compatto sul fronte del «no» il Movimento 5 stelle, con i suoi otto eurodeputati (Gaetano Pedullà, Carolina Morace, Dario Tamburrano, Pasquale Tridico, Valentina Palmisano, Mario Furore, Danilo Della Valle, Giuseppe Antoci) che hanno votato tutti contro la nuova Commissione europea.

Contrari anche i cinque europarlamentari di Alleanza Verdi-Sinistra: hanno votato «no» sia quelli aderenti ai Verdi (Leoluca Orlando, Benedetta Scuderi, Ignazio Marino) sia quelli aderenti a The Left (Mimmo Lucano, Ilaria Salis).

Commenti   

#1 walter 2024-11-27 16:55
L'editoriale del direttore Il gran patto tra Schlein e Meloni
Il voto per von der Leyen oggi a Strasburgo, insieme, e poi l’accordo sul “Salva Milano”, la politica estera, il bipolarismo e i 48 voti in Parlamento. Cosa può nascere dalla coppia politica più pazza di questa legislatura..Claudio Cerasa ilfoglio

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