-l'intervista Alla fine di un mondo. Dialogo con il card. Pizzaballa, tra amaro realismo e speranza cristiana
14.4.2025 di somofin.com oggi da il foglio.it lettura2’
in ucraina La guerra santa di Mosca che macella i cristiani
Il consiglio panucraino delle Chiese condanna l'attacco di Sumy: "Lo stato russo continua quotidianamente, giorno e notte, a terrorizzare le città e i villaggi ucraini attaccando con droni, missili e bombardamenti. Attraverso queste azioni constatiamo che per uno stato che si autodefinisce ‘Santa Rus’, in realtà non vi è nulla di sacro" …Matteo Matzuzzi
-l'intervista Alla fine di un mondo. Dialogo con il card. Pizzaballa, tra amaro realismo e speranza cristiana
“È finita un’epoca, nel modo peggiore. Il perdono ha bisogno di tempo”. La guerra in Terra Santa, dove “niente tornerà più come prima”. La crisi di un modello di Chiesa il cui problema “non è la rilevanza ma l’avere qualcosa da dire”..Matteo Matzuzzi
-l'editoriale del direttore
Come Meloni ha rottamato il salvinismo sui migranti
Prendere sul serio Salvini, perché no? Il vicepremier vuole tornare al Viminale, ma la linea del governo – più solidarietà, meno sovranismo – è lontana dalla sua. E pure sull’Europa deve fare i conti con un approccio del governo antilepenista, antitrumpiano….Claudio Cerasa
-Bandiera bianca Per capire le università di oggi basta una regata nel Tamigi
Antonio Gurrado 14 apr 2025
A burocrazia, pochezza e ipocrisia si uniscono rinuncia della competitività e incapacità di saper perdere. In pochi minuti, la gara tra Cambridge e Oxford ha fotografato il mondo accademico attuale
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Per capire dove sta andando il mondo bisogna guardare alle università e, per capire dove stanno andando le università, bisogna guardare a Cambridge e a Oxford. Per capire Cambridge e Oxford, se si va di fretta, può essere sufficiente assistere alla consueta regata nel Tamigi, che si è svolta ieri e ha visto Cambridge trionfare di gran lunga, tanto con l’equipaggio maschile quanto con quello femminile. Non è tuttavia la supremazia acquatica a decidere del destino degli atenei; è invece tutto quel che ci galleggia attorno, come ad esempio il comportamento di Oxford. Sentite qua: prima gli oxoniani hanno chiesto e ottenuto la squalifica di quattro canottieri cantabrigensi ritenuti non regolarmente affiliati all’università rivale; poi le oxoniane hanno cercato di ostacolare con i remi la partenza delle avversarie, salvo poi cavarsela con una ripetizione della gara anziché con la squalifica disonorevole prevista dal regolamento; infine, una volta sconfitti, i due equipaggi blu hanno dichiarato che non si sentono battuti, che ciò che conta sono le amicizie costruite durante gli allenamenti e i bei ricordi destinati a durare tutta la vita, che sono orgogliosi del proprio impegno e che non sarà una sconfitta a definire Oxford.
Bastano pochi minuti di gara nel Tamigi per vedere un concentrato di ciò che da sempre caratterizza il mondo accademico – pochezza, burocrazia, scorrettezza, ipocrisia – mescolarsi alle nuove tendenze che segneranno le università del futuro: rinuncia alla competitività in quanto tossica, rifiuto delle valutazioni oggettive, incapacità di saper perdere, riduzione degli anni di studio a gita fuori porta e a pratica motivazionale per star bene con sé stessi, per sentirsi sempre vincitori indipendentemente dai risultati.