La fascia rifiutata, le motivazioni suggestive e il vero concetto di autonomia
Francesco Provinciali 22 Maggio 2025 alle 08:59 ilriformista.it lettura3’
Merano, tutte le ipocrisie sul caso della neo-sindaca Katharina Zelle. La fascia rifiutata, le motivazioni suggestive e il vero concetto di autonomia
Ha suscitato il meritato scalpore il video della Sindaca appena eletta a Merano che al momento del passaggio di consegne dal suo predecessore Dario Dal Medico si è sfilata la fascia tricolore appena indossata e l’ha posata su un tavolo, accettando solo la simbolica chiave della città. La stizza con cui Katharina Zeller ha rifiutato la fascia bianco-rosso-verde non sembra solo una momentanea reazione ad una asserita imposizione maschilista, provocatoria o della destra: il passaggio di consegne alla guida dell’amministrazione comunale esplicita un rituale e quella fascia rappresenta una continuità sotto l’egida della patria.
Il precedente
Ricordando quanto avvenuto al Brennero nel 2022 quando i rappresentanti della Süd-Tiroler Freiheit coprendo il cippo di confine avevano affermato “rendiamo invisibile questo confine dell’ingiustizia, dimostrando che non siamo al confine ma in mezzo al Tirolo. L’Italia non c’entra nulla con il Brennero”. Peccato che l’Austria non abbia mai espresso rivendicazioni di annessione ma la politica locale dovrebbe chiarire perché mentre si ricevono fondi da Roma si chieda la protezione di Vienna. Peccato che la politica italiana si riservi certe valutazioni solo in occasione di episodi come quello di Merano senza una preliminare e attenta considerazione del concetto di autonomia, riconosciuto a partire dall’accordo De Gasperi-Gruber del 1946 e tratteggiato nella sua architettura istituzionale da Giulio Andreotti come lui stesso mi aveva spiegato, circostanza poi confermatami da un autorevole senatore della Stella alpina.
Le conseguenze
Sarebbe dunque meglio palesare le conseguenze anche mediatiche di gesti di insofferenza che possono urtare la suscettibilità delle minoranze linguistiche o comunque provocare polemiche evitabili a priori. Peccato che il Presidente Arno Kompatscher nella dichiarazione riportata dal quotidiano Alto Adige abbia spiegato il gesto della neo sindaca evocando motivazioni suggestive. Peccato che un partito come la Lega abbia guidato la revisione dello Statuto dell’Autonomia senza porsi domande su cui altri partiti del governo nazionale si interrogano da tempo. Peccato per il silenzio imbarazzante del Pd su questo episodio dall’alto valore simbolico, pur avendo contribuito con i propri voti all’elezione della sindaca SVP. Sono trascorsi decenni dai tempi dell’aneddotica tramandata di quel cartello affisso alla porta del bagno di un esercizio pubblico – vietato l’ingresso agli italiani e ai cani- così come sono archiviati gli anni del terrorismo contro le caserme dei carabinieri: veleni che andrebbero rimossi da ambo le parti.
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Resta però di sottofondo un atteggiamento in parte condiviso che va dalla diffidenza all’ostracismo, si consideri ad esempio come mancanza di rispetto verso la popolazione residente di madrelingua italiana la recente campagna elettorale per il rinnovo dei consigli comunali in alcune località, con volantini e programmi scritti dai candidati-sindaco solo in tedesco. Entrando nell’ambulatorio di un servizio sanitario la prima domanda che viene posta a chi parla italiano riguarda la propria residenza. Eppure proprio in questi giorni il Presidente Mattarella – parlando al Festival delle Regioni e Province Autonome ha invitato a “superare intollerabili divari tra i diversi sistemi sanitari regionali e garantire una copertura universale e un accesso uniforme alle prestazioni sull’intero territorio della Repubblica, obiettivi irrinunciabili di un Servizio sanitario nazionale”.
Diritti e doveri
E veniamo infine agli italiani, in prevalenza turisti: vivere in Alto Adige anche per pochi giorni di vacanza implica il dovere civico di rispettare le regole e i valori tramandati, quel genius loci che rende incomparabile questa terra. Non ordino-comando-voglio ma permesso-grazie-scusa, rispettare il contesto ambientale e antropologico, non sporcare le strade e i sentieri depositando immondizie o deiezioni canine. Ricordando che i propri diritti cominciano dove finiscono i propri doveri.